MARCO MAGI
Cronaca

Un progetto di acquacoltura off-shore tra Deiva Marina e Sarzana

Il vicepresidente regionale Piana parla in consiglio anche dell'impianto di itticoltura delle Grazie

Il vicepresidente regionale Alessandro Piana

Il vicepresidente regionale Alessandro Piana

Genova, 9 gennaio 2024 - La Regione Liguria, insieme alle autorità competenti e ai Flag liguri, ha condotto un progetto sperimentale per individuare le Aza nello Spezzino, cioè le zone destinate all’acquacoltura che rispettino gli standard ambientali, igienico-sanitari, di benessere animale e che siano favorevoli per la sicurezza sul lavoro, l’accrescimento, il benessere dei pesci e gli aspetti socio-economici.

“Le attività si sono concluse a novembre e vedranno, grazie al Programma regionale della Pesca e dell’Acquacoltura 2023-2025 e ai nuovi fondi Europei, la realizzazione di un impianto di itticoltura pilota – dichiara – il vice presidente con delega alla Pesca Alessandro Piana nel corso del consiglio regionale odierno – . Sullo stabilimento di itticoltura alle Grazie, come ampiamente noto, per quanto riguarda la concessione sono competenti l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale e il Comune di Porto Venere, mentre per gli aspetti demaniali è competente l’Assessorato al Demanio marittimo e per quelli ambientali l’Assessorato all’Ambiente e alla tutela del Territorio. Con tali premesse ricordo come, a fronte di un impianto risalente a 20 anni prima delle linee guida regionali del 2007, ci siano già stati diversi modi di affrontare le criticità. Tra questi segnalo, ad esempio, il ricollocamento del 2017 che non si rivelò tuttavia fruttuoso per gli aspetti meteomarini abbondantemente critici”.

Ecco perché tramite i recenti studi la Regione ha individuato un areale off-shore compreso tra il Comune di Deiva Marina e quello di Sarzana.

“Idoneo non solo per l’installazione e la tenuta degli impianti dal profilo ambientale, della sicurezza sanitaria, di alta qualità dell’allevamento e valido per il versante imprenditoriale, ma anche caratterizzato dall’assenza di vincoli specifici (fonti di inquinamento, aree sottoposte a tutela ambientale o a divieti di varia natura). Ora si tratta di testare un nuovo prototipo di impianto sperimentale che sia in grado di far fronte adeguatamente alle condizioni meteomarine del sito, caratterizzato da forte idrodinamismo. Ricordo, a onor di cronaca e per completezza di informazione, che nel 2023 la Capitaneria di Porto ha ispezionato gli impianti di itticoltura esistenti a punta Pezzino e non ha trovato criticità sulle condizioni dei pesci allevati, ritenendo pulito e vitale il fondale sottostante alle gabbie di allevamento”.

Marco Magi