Uccide tartaruga a colpi di pietra E chiede agli amici di fargli un video

Un minore ha marinato la scuola e ha preso di mira l’animale nel laghetto del Parco della Rimembranza. La polizia locale ha identificato e denunciato l’autore dell’ignobile gesto grazie ai filmati delle telecamere

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Ha marinato la scuola con altri due compagni e quella stessa mattina, mentre si trovava a Gaggiola, ha ucciso a colpi di pietra una povera tartaruga che viveva nel laghetto del Parco della Rimembranza. Come se non bastasse, ha chiesto agli amici di filmarlo mentre compiva l’ignobile gesto, poi ha condiviso il filmato in una chat di WattsApp. L’autore è un minorenne che evidentemente non sa cosa sia l’educazione. E’ stato identificato e denunciato dalla polizia locale, grazie ai filmati delle telecamere di sicurezza del parco. E’ accusato di maltrattamento e lesioni ad animali, reato che prevede la reclusione da tre a diciotto mesi o la multa da 5mila a a 30, pene aumentate della metà quando il gesto è stato compiuto con crudeltà ed ha portato alla morte dell’animale.

Tutto era nato dalla segnalazione alla polizia locale di una tartaruga morente nel laghetto del Parco della Rimembranza. Una cittadina l’aveva portata a casa con l’intento di salvarla, ma invano. Il carapace era spaccato ed aveva lesionato mortalmente gli organi interni. Gli agenti del nucleo tutela animali hanno subito visionato i filmati delle telecamere comunali del parco, identificando il responsabile del terribile gesto e i suoi compagni, tutti minorenni di origine straniera ma residenti in città.

I tre ragazzi, dopo aver saltato la scuola, sono andati al Parco della Rimembranza dove prima si divertivano spingendosi l’un l’altro dentro ad un carrello della spesa probabilmente sottratto ad un supermercato, poi vedevano una delle tartarughe ferma sul bordo del laghetto, fuori dall’acqua, ed uno di loro afferrava una grossa pietra e chiedendo agli amici di filmarlo, colpiva con forza il povero animale. La tartaruga, morente, ricadeva in acqua e lì veniva abbandonata al suo destino. Le immagini venivano quindi condivise dai tre protagonisti su una loro chat di WhatsApp e, una volta visionate dalla polizia locale, inchiodavano ulteriormente l’autore dell’uccisione della tartaruga. Il minore, accompagnato dai genitori, è stato convocato al comando della polizia locale e denunciato. Appresa la notizia, si è mosso subito l’Ente nazionale protezione animali. Trattandosi di un minore non è possibile costituirsi parte civile, ma denuncerà anche chi era responsabile della sua educazione.

"Esprimo sconcerto e sdegno per quanto accaduto – ha detto l’assessore alla tutela degli animali Lorenzo Brogi – sono atti ignobili che non si devono ripetere; gli animali, al pari degli esseri umani, vanno rispettati, tutelati, non molestati o peggio aggrediti e uccisi. Gesti come questi non fanno bene ad una società civile e questo atto, seppur isolato, mi fa riflettere sul fatto che bisogna agire ancora più incisivamente sulle famiglie e sulle nuove generazioni".

E’ intervenuto anche Giulio Guerri, assessore alla polizia locale e alla sicurezza: "Ringrazio gli agenti del nostro nucleo tutela animali per aver identificato e denunciato l’autore di un simile atto di inaudita crudeltà e brutalità. Fa immensa rabbia pensare che fra gli individui e in particolare fra i giovani vi sia qualcuno che non ha avuto scrupoli a macchiarsi di una prova così orribile e violenta di sadismo contro un povera tartaruga. Al di là delle responsabilità individuali, che vanno perseguite con la dovuta durezza, va tenuto conto anche di quelle dei i genitori rispetto alle condotte dei minorenni".

Massimo Benedetti