Truffa da mezzo milione di euro Affari proposti da due finti broker Le vittime sono tre commercianti

Presentavano falsi report di alto rendimento con fittizi guadagni come remunerazione del capitale affidato. Le indagini delle fiamme gialle hanno indotto il pubblico ministero Rossella Soffio a chiedere il rinvio a giudizio.

di Massimo Benedetti

Si presentavano come broker finanziari e promettevano alti rendimenti agli investitori. Per essere credibili, inviavano loro periodicamente dei falsi report con lo scopo di dimostrare guadagni fittizi, ottenuti come remunerazione del capitale loro affidato. Con questo modus operandi, si sarebbero impossessati di 500mila euro di risparmi a tre commercianti spezzini, due dei quali appartenenti a una nota famiglia di ristoratori.

Gli investimenti che promettevano alti rendimenti sarebbero iniziati diversi anni fa, in due casi sono andati avanti fino al 2017 e nell’ultimo fino al 2019. Questo prima che i commercianti si rendessero conto che qualcosa non tornava e si rivolgessero alla guardia di finanza della Spezia per sporgere denuncia.

Le indagini svolte dalle fiamme gialle hanno indotto il pubblico ministero Rossella Soffio a chiedere il rinvio a giudizio per i due sedicenti broker finanziari che hanno proposto gli investimenti per mezzo milione di euro, senza averne titolo. Si tratta di Natalino Lavaggi, 61 anni, di Sestri Levante e dello spezzino Roberto Magnani di 60 anni. Entrambi dovranno comparire il prossimo 6 giugno davanti al giudice dell’udienza preliminare Mario De Bellis, difesi dagli avvocati di fiducia Giorgio Zunino di Genova e Silvia Musso.

L’accusa per entrambi è di truffa aggravata in concorso continuata. La guardia di finanza ha accertato che Lavaggi e Magnani avrebbero offerto, proponendosi come broker finanziari internazionali ma in realtà senza averne alcun titolo, di sottoscrivere ai loro clienti di cui erano stati abili a carpire la fiducia, specifici ’contratti di gestione patrimoniale’ o ’contratti per la prestazione del servizio di gestione portafogli’ o ’contratti per la gestione di capitale garantito’. In tali contratti i due garantivano comunque espressamente la restituzione del capitale investito, nonché per invogliare gli investitori promettevano alti rendimenti. E avrebbero indotto in errore i loro clienti presentando falsi report di alto rendimento, mostrando fittizi guadagni ottenuti come remunerazione del capitale affidato, facendo credere di avere investito il denaro in operazioni remunerative, avendo i titoli e le autorizzazioni per farlo. "In tal modo si procuravano l’ingiusto profitto di complessivi 500mila euro, con correlativo danno per gli investitori stessi", sostiene la procura.

Nello specifico, avrebbero offerto abusivamente perché non abilitati, prodotti finanziari ’forex’, fondo in realtà inesistente ed in ogni caso non autorizzato dalla Consob alla prestazione di servizi e attività di investimento in Italia, raccogliendo da un commerciante settantenne 320mila euro dal 2007 al 2012 con rendiconti ricevuti fino al 2017, a un 65enne 160mila euro dal 2010 al 2015 con rendiconti ricevuti fino al 2107 e a un quarantenne 20mila euro nel 2012 sempre con rendiconti ricevuti fino al 2017. Due dei commercianti si sono affidati all’avvocato di fiducia Luigi Angeli.