
L’intervento dei vigili del fuoco per contenere il ritorno di fiamma
Un tranquillo “ponte“ in spiaggia tra nuvole di fumo e vigili del fuoco chiamati in soccorso. E’ successo nel litorale di Marinella dove procede il rito dell’abbrucciamento delle cataste di legno arrivate in spiaggia dopo le mareggiate dell’inverno. Purtroppo qualcuno è andato oltre l’ordinanza firmata dal sindaco con la quale si autorizza l’abbruciamento del legame ma soltanto in orari e giorni ben stabiliti e soprattutto differenziando il materiale per evitare che nel rogo finiscano anche plastica e gomma. L’altro pomeriggio però il fuoco covava ancora sotto la cenere e i tanti bagnanti arrivati per la prima tintarella hanno dovuto tapparsi occhi e bocca per non respirare le folate di fumo che improvvisamente si sono sollevate. Complice la brezza che intorno alle 13 è arrivata dal mare contribuendo a rianimare il fuoco apparentemente spento sotto le cataste di legno. Quando la situazione si è fatta davvero insopportabile è partita la richiesta di intervento lanciata ai vigili del fuoco che si sono così presentati in un tratto della spiaggia libera sarzanese. Hanno rimosso dalla brace i tronchi l’abero ancora interi e provveduto a coprire con la sabbia la cenere fumante per consentire ai bagnanti di poter proseguire nella lora giornata di sole.
"A un certo punto – hanno spiegato alcuni bagnanti – ci siamo ritrovati avvolti dal fumo che si è riattivato. Un odore fortissimo non soltanto di legna ma evidentemente causato anche dalla plastica e altro materiale che non solo non dovrebbe essere dato alle fiamme ma neppure presente perchè già rimosso".
La notevole quantità di materiale ligneo ancora rimasto sull’arenile può realmente essere bruciato ma seguendo precise disposizioni come specificato nelle ordinanze firmate dalla sindaca Cristina Ponzanelli. Proprio per contenere la produzione di fumo le operazioni, prorogate nei giorni scorsi fino al 16 maggio, possono essere effettuate dalle 5.30 alle 11.30 esclusi i giorni festivi e prefestivi. Non devono essere utilizzati materiali di innesco tossici per l’ambiente, se non nelle quantità indispensabili per l’accensione e in condizioni di vento favorevole all’allontanamento dei fumi dal centro abitato e costantemente sorvegliate per permettere l’immediato spegnimento in caso di pericolo. Non è inoltre ammessa la presenza contemporanea di più roghi nello stesso luogo o in luoghi vicini e dovrà essere garantito il contenimento delle ceneri prodotte in modo da limitarne la dispersione.
Qualche discussione, senza conseguenza, tra gestori degli stabilimenti e turisti che volevano raggiungere la battigia anche attraverso le concessioni in alcuni casi chiuse e sbarrate da cartelli. Insomma non è mancato il materiale per le polemiche. Massimo Merluzzi