Porto Venere, "Terminal metanifero in galleria": una proposta per ridurre i rischi

Il progettista dei tunnel norvegesi scrive ai sindaci. "Operazione sostenibile col project financing"

Terminal metanifero, la proposta avveniristica

Terminal metanifero, la proposta avveniristica

La Spezia, 10 dicembre 2022 - Una proposta avveniristica irrompe sulla scena dei progetti di Gnl Italia sulla futura configurazione dello stabilimento metanifero di Panigaglia ai fini delle nuovi funzioni perseguite e delle ansie indotte (dal servizio navetta delle autocisterne tra terminal e porto al distributore ’nautico’ ad uso bettoline).

Due le parole chiave: caverna e tunnel. Ricorrono in una lettera che si è materializzata ieri nelle segreterie del sindaco di Porto Venere Matteo Cozzani e del sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini. La firma è di Fernando De Simone nel suo ruolo di progettista e rappresentante in Italia della società norvegese Norconsult (www.norconsult.com) specializzata nella realizzazione di caverne e gallerie per lo stoccaggio di gas e per la mobilità su terra e sotto il livello mare.

La proposta, nel suo ardire, è banale e risolutiva rispetto al tema presupposto, quello dei pericoli legati all’attività industriale. "Se per malaugurata ipotesi, ad esempio un attentato via mare, fosse danneggiata una gasiera da 50mila metri cubi e si disperdesse nell’aria solo il 10 per cento di metano, il raggio di incendiabilità avrebbe effetti devastanti su città e golfo" dice De Simone.

Dunque?

"Lo stabilimento in caverna con tunnel per l’ingresso delle navi, ai fini di scarico e carico, circoscriverebbe agli stessi i rischi. Accade da anni in Norvegia..." Sembra fantascienza...

"Ma è realtà: decine le soluzioni adottate nei mari del Nord. Con un unico innovativo approccio al tema strategico delle sfide del futuro si darebbe risposta ai bisogni per i quali occorre trovare la quadra anche alla Spezia: produzione energetica, minimizzazione degli effetti a fronte del rischio di incidente rilevante, business commerciale. Purtroppo in Italia siamo in ritardo..."

Lei aveva già scritto aPeracchini ad inizio novembre..

"Si quando ancora le cronache riferivano delle prospettive del servizio caronte delle autocisterne: avevo suggerito un tunnel sottomarino".

La risposta?

"Aveva posto questioni di competenza".

Ora, non convinto, rilancia?

"Sì; allargando il desiderio di interlocuzione col sindaco di Porto Venere Matteo Cozzani. I primi cittadini sono responsabili della salute pubblica...".

Cosa ha scritto loro?

"Ho offerto la mia collaborazione per un progetto di interramento in caverna del terminal, per la realizzazione di un tunnel per le navi e di un tunnel per il transito delle autobotti a fianco a quello per le auto abbozzato per sgravare la Napoleonica".

Costi? Finanziamenti?

"Per i due tunnel occorrono 40 milioni di euro a chilometro. Il project financing è la soluzione proposta, e con una concessione e gestione di 40 anni si troverebbero anche i finanziatori".

Corrado Ricci