REDAZIONE LA SPEZIA

Tassa di soggiorno, guerra sulla riscossione. Comune di Vernazza contro il portale Airbnb

Il sindaco Villa: "Così viene meno la nostra attività di controllo". Molti operatori sono favorevoli all’avvio del nuovo servizio

Tassa di soggiorno, guerra sulla riscossione. Comune di Vernazza contro il portale Airbnb

Dopo lo scontro sulle tariffe dei treni, quello sulla riscossione della tassa di soggiorno. Alle Cinque Terre la stagione turistica rischia di iniziare in salita. Se sulla questione del Cinque terre express da mesi è in atto una battaglia, decisamente più recente è lo scontro che vede come protagonisti Airbnb, celebre portale online statunitense attraverso cui si possono prenotare alloggi e camere in tutto il mondo, e il Comune di Vernazza. Tutto nasce dall’invio, nei giorni scorsi, di una missiva ai titolari delle strutture ricettive, nei quali la piattaforma annunciava che a partire dal 15 febbraio, Airbnb provvederà a riscuotere la tassa di soggiorno per conto delle strutture, per poi riversarla trimestralmente ai Comuni. Un compito da sempre svolto dalle strutture, ma che ora il portale vorrebbe fare suo, in forza di alcune modifiche introdotte dall’ultima Legge finanziaria, estendendo progressivamente il servizio a tutti i Comuni italiani che hanno istituito la tassa di soggiorno. Airbnb, che sul tema da anni opera già in convenzione con il Comune della Spezia e con un’altra ventina di città italiane, avrebbe esteso in questa prima parte il servizio a circa 1200 territori, tra cui appunto Vernazza. Dove tuttavia tale mossa non è piaciuta, scatenando l’immediata presa di posizione dell’amministrazione comunale e degli uffici, pronti a rilanciare sul proprio sito internet e sulle pagine social una comunicazione nella quale, in estrema sintesi, si invitano gli operatori delle strutture ricettive a non prendere in considerazione il servizio svolto dalla piattaforma, e a continuare a gestire in maniera diretta la riscossione e il versamento dell’imposta al Comune, attraverso gli strumenti messi a disposizione dall’amministrazione. "Questa forma di prelievo esterno, senza la possibilità di avviare attività di verifica e controllo sui corrispettivi, non ci piace per niente – taglia corto il sindaco di Vernazza, Francesco Villa –. Airbnb non ha alcuna convenzione con il Comune. In questi anni abbiamo avviato una verifica capillare sulla tassa di soggiorno: quando mi sono insediato il Comune incassava circa 39mila euro all’anno, nel 2023 siamo arrivati a incassarne 358mila. Non comprendo come la piattaforma possa gestire migliaia di imposte diverse, dato che ogni Comune ha il proprio regolamento e le proprie tariffe. Invito gli operatori del territorio a continuare a utilizzare strumenti e modalità indicate dal Comune". Ad animare la dura presa di posizione, il tema dei controlli sui versamenti. Secondo quanto scritto nella lettera inviata agli host, Airbnb presenterà a ogni Comune una dichiarazione trimestrale con l’importo complessivo dell’imposta riscossa per tutte le prenotazioni fatte tramite la piattaforma per le strutture del territorio. Impossibile dunque vedere quali abbiano versato e quanto. Certo, non tutti gli operatori sarebbero contrari, anzi pare che a Vernazza siano molti quelli che hanno apprezzato la novità. "A nostro avviso, gli operatori della zona sono favorevoli, perchè è una semplificazione che andrà a snellire procedure ora a carico dei titolari – dice Antonella Simone di Confartigianato Turismo –. Siamo consci che ciò potrebbe complicare i controlli delle amministrazioni, ma si tratta di una procedura semplificata a cui le imprese in linea di massima tendono ad aderire".

Matteo Marcello