Tavoli all’aperto, stop al suolo pubblico gratis. "Spazi preziosi, trattiamo sul canone"

La Spezia, le agevolazioni e gli ampliamenti erano legati alla pandemia: da gennaio la scelta dipenderà dai singoli Comuni. Pressing delle associazioni

Un dehor alla Spezia

Un dehor alla Spezia

La Spezia, 7 dicembre 2022 - Si sono moltiplicati, ingranditi, ipertrofizzati. Sono i dehors, le strutture esterne dei locali. Pedane, ombrelloni e sedie hanno conquistato metri di suolo pubblico, trasformando in alcuni casi strade e marciapiedi in veri e propri locali a cielo aperto. Una soluzione nata in emergenza Covid, per rispettare il distanziamento sociale e permettere al settore della ristorazione di continuare a operare. Un accomodamento temporaneo, quello dell’uso gratuito per bar e ristoranti di spazi aggiuntivi di suolo pubblico rispetto a quelli già in concessione, che terminerà il prossimo 31 dicembre. A meno che le amministrazioni locali decidano per un prolungamento del provvedimento anche nel 2023.

"La necessità di un ampliamento degli spazi – spiega Nicola Carozza, dirigente di Confartigianato – è oggi superata, non siamo più in emergenza sanitaria. Abbiamo comunque ritenuto utile avviare un dialogo con il Comune capoluogo per vedere se ci sia la possibilità per gli esercenti di consolidare gli spazi ottenuti pagando un giusto canone annuo. Un ristorante anche da pochi metri aggiuntivi può ricavare grandi benefici in termini di fatturato. Nel 2023 sono previsti eventi di primo piano nella nostra città, dobbiamo – conclude Carozza – essere pronti ad accogliere al meglio un grande flusso di visitatori".

Sulla stessa linea Fabrizio Capellini, che prevede un incremento di richieste da parte degli operatori per avere più spazi esterni. "Parlando con baristi e ristoratori – racconta il direttore di Confesercenti – posso dire che non ci sia nessuna aspettativa circa una possibile proroga, ma sicuramente chi ha sperimentato l’efficacia di uno spazio esterno adeguato vorrà fare domanda per conservarlo. Per decidere limiti e confini tra ciò che si può e non si può fare esiste un regolamento comunale del paesaggio urbano". Più preoccupata Valentina Figoli, referente sindacale del settore agroalimentare e ristorazione per Cna La Spezia. "Avevamo accolto favorevolmente la deroga al 31 dicembre per i dehors all’aperto di bar e ristoranti e avremmo auspicato un ritorno alla normalità in condizioni diverse. Il Covid è ancora presente e l’aumento delle spese di luce e gas pesa drammaticamente sulle imprese. Per questo motivo riteniamo sia fondamentale da parte delle amministrazioni comunali mostrare particolare attenzione rispetto alle attività di somministrazione. La ripartenza resta complessa dopo i danni gravissimi subiti con la pandemia, – sottolinea Figoli – le aziende devono essere accompagnate nel percorso di ripresa con azioni di incentivazione. Auspico l’avvio di tavoli di confronto tra associazioni di categoria e amministrazioni per venire incontro alle esigenze delle attività in questo particolare momento, con la ricerca di soluzioni concrete". Molto ottimista invece il direttore di Confcommercio Roberto Martini, secondo cui i numeri relativi ai flussi turistici degli ultimi mesi indicano con chiarezza come la rotta sia stata invertita. "Il distanziamento sicuramente ha penalizzato la ristorazione ma oggi fortuna tamente siamo fuori dall’emergenza Covid. Per quanto riguarda l’occupazione del suolo pubblico, laddove ci sarà la possibilità, l’imprenditore farà richiesta al Comune pagando secondo tariffa".

Molta fiducia nel futuro dunque, con baristi e ristoratori che già guardano alla prossima primavera, dove l’aumentare delle ore di luce e il progressivo aumento delle temperature permetteranno di accogliere i clienti nei propri spazi esterni. Un calice di vermentino accompagnato con delle acciughe di Monterosso o degli spaghetti con i muscoli sono piatti impareggiabili, resi ancora migliori se gustati in una bella piazza o sotto una veranda guardando il mare del nostro golfo. Mangiare all’aperto fa parte della cultura italiana, uno stile di vita che poi si è diffuso dappertutto, molto imitato ma mai eguagliato. I ristoratori spezzini confidano soprattutto in questo per vincere le sfide del prossimo futuro. Nella loro capacità di interpretare un modo di essere e dei prodotti che ci invidiano in tutto il mondo.

Vimal Carlo Gabbiani