REDAZIONE LA SPEZIA

Stufi di essere pazienti. Il corteo in centro a difesa della salute: "Dateci più servizi"

L’iniziativa in programma domani alle 17 con partenza da piazza Brin. Partecipano Cgil, associazioni del territorio e partiti d’opposizione. "E’ il momento di far sentire la nostra voce per avere risposte concrete".

Stufi di essere pazienti. Il corteo in centro a difesa della salute: "Dateci più servizi"

"La sanità è di tutti, per questo tutti devono attivarsi per creare le condizioni affinché i cittadini possano avere risposte concrete e il diritto di curarsi in modo dignitoso. Perché a Spezia quella dignità non c’è". Così, ieri mattina, il segretario generale di Cgil spezzina Luca Comiti, ha presentato la manifestazione provinciale in difesa della sanità pubblica ’Siamo stufi di essere pazienti’ che domani a partire dalle 17 in piazza Brin, vedrà sfilare per le vie cittadine il corteo alla volta di palazzo civico. Un evento che rappresenta un approdo della campagna capillare di assemblee organizzate da Cgil in tutto il territorio, ma soprattutto una manifestazione che "non vuole essere un punto di arrivo – ha precisato Comiti – ma punto di partenza. L’obiettivo della manifestazione è creare una rete e fare sì che questa possa continuare, incalzando la regione e le istituzioni territoriali a oggi silenti. L’auspicio è che vi partecipi molta cittadinanza, è necessario dare un segnale forte". L’evento è organizzato dal cartello di associazioni ’Insieme per la sanità pubblica’ formato da Cgil, Arci, Afap, Circolo Pertini, Manifesto per la sanità, Cittadinanzattiva, Libera, Federconsumatori, Auser, Forum Terzo Settore, Legambiente, Compagno è il mondo, Associazione Mediterraneo, Raot, Uisp, Rete Pace e Disarmo, Associazione Afrodite, Associazione Il mondo di Holden. Alla manifestazione, inoltre, aderiscono le forze politiche: Pd, LeAli a Spezia, 5 Stelle, Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva, Più Europa, Avantinsieme e Azione.

"Hanno aderito tutti i partiti politici dell’opposizione – spiega Comiti – e numerose associazioni, perché crediamo che fare rete tra partiti, associazioni e cittadini, possa permettere davvero di rivendicare quelle condizioni di decenza che la sanità spezzina purtroppo non ha più, e lo dimostrano i dati: oltre 1000 operatori in meno tra medici e infermieri rispetto alla media delle altre province liguri, 1500 posti letto che mancano tra tutte le rsa della provincia. A tal proposito, conosciamo bene la vicenda del Mazzini, struttura di cui era stata promessa la riapertura ma che rimarrà chiusa. Il Sant’Andrea è un edificio non è più degno di essere chiamato ospedale, sia per chi ci deve lavorare che per chi deve esservi curato: siamo in una situazione di grande difficoltà". Un punto di partenza ma anche una via da seguire già abbozzata con una piattaforma di proposte. "Una di queste è capire come traguardare al nuovo Felettino, se mai verrà fatto e in quali tempi, perché le persone si ammalano oggi, non si ammalano nel 2028 a struttura pronta. Come si può dare un aiuto ai nostri cittadini affinchè, in attesa del Felettino, oggi vengano curati?". Dalla Cgil si sottolinea anche come sia in atto "un processo di privatizzazione della sanità pubblica, guidato dalla giunta regionale che, attraverso Alisa, tende a risolvere i problemi della sanità spezzina affidando sempre più servizi ai privati". "Troppe persone – dice Gino Di Sacco, del Circolo Pertini - ci hanno detto di essere costrette a rivolgersi al privato, ma ancora più grave è l’aumentare di quei cittadini che devono proprio rinunciare a curarsi. Noi chiediamo alla politica di esprimersi in modo più esplicito su questo tema, e in particolare al sindaco di misurarsi in positivo con gli obiettivi che noi poniamo".

Alma Martina Poggi