Squadra Under 15 beffata. Riccò, niente ’regionali’: "Colpa di regole assurde"

La formazione Giovanissimi, qualificata sul campo, è esclusa dal campionato. Nel mirino le norme della Figc. "Così si mortifica l’impegno dei ragazzi".

Tagliare il traguardo (con gioia) al secondo posto, ma senza avere poi la possibilità di salire sul podio per ritirare il meritato premio. E tutto per colpa di un regolamento a dir poco discutibile, che sembra voler frustrare impegno ed entusiasmo delle piccole realtà. Protagonista suo malgrado della ’vittoria non vittoria’, è la squadra Giovanissimi under 15 del Riccò Le Rondini, che lo scorso week end ha matematicamente conquistato la seconda posizione nel girone di qualificazione alla fase finale del campionato regionale di categoria. E qui salta fuori la beffa perchè i giovani gialloblù non potranno partecipare al campionato con le altre formazioni liguri, come hanno invece meritato sul campo. Il motivo? Le norme della Figc ligure ammettono alla fase finale regionale solo le società che abbiano in organico tutte le squadre delle varie categorie del settore giovanile, quindi Scuola calcio, Pulcini, Esordienti, Giovanissimi, Allievi fino alla Juniores. Il Riccò può contare invece solo sulla prima squadra (Prima categoria) e i Giovanissimi under 15: vuoi anche per il limitato bacino d’utenza del territorio, non sono state create le squadre delle altre categorie. "La regola era già chiara fin dall’inizio della stagione e va rispettata – spiega in una nota la società società presieduta da Carlo Paganini – ma ciò non toglie che non la si possa criticare, ridiscutere e cambiare. In un momento in cui nello sport giovanile fanno discutere le goleade o la disparità fra una squadra e l’altra", come i casi di partite finite anche 15-0 "crediamo venga meno una delle basi dello sport, che è la meritocrazia.

L’obiettivo primario del calcio giovanile (e della nostra società) è la crescita sportiva ed educativa dei ragazzi. Ma è anche giusto che l’impegno ottenga il meritato riconoscimento. Confortare i giovani dopo una sconfitta è normale, ma spiegargli che vinci e poi resti tagliato fuori lo stesso, è paradossale. Possiamo capire la delusione dei nostri ragazzi per non poter partecipare alla fase finale di questa competizione. Ma che sappiano una cosa: la vostra società è orgogliosa di voi e del cammino che state facendo".

Paolo Gaeta