REDAZIONE LA SPEZIA

Spiaggia libera, il nodo della gestione "Senza il Pud ai privati non conviene"

Impossibile realizzare chioschi e servizi grazie ai quali coprire le spese di pulizia, sorveglianza e salvamento. La consigliera di opposizione Beatrice Casini chiede che la giunta faccia chiarezza in vista dell’estate

Come sarà gestito, quest’estate, l’ampio tratto di spiaggia libera di Marinella? Lo chiede la consigliera di opposizione Beatrice Casini in un’interrogazione. Per meglio comprendere le problematiche che rendono difficoltoso affidare a privati la gestione dei 350 metri di litorale, nel tratto dal bagno Roma allo Sport e Natura Beach, è necessario fare un passo indietro.

Nel marzo 2020 il consiglio comunale ha approvato il Piano particolareggiato degli arenili e della fascia costiera (detto Piano spiagge). Una versione diversa da quella varata dall’amministrazione Cavarra ma bocciata dalla Regione secondo la quale parte degli interventi proposti, come la realizzazione di un pontile e la costruzione di dieci chioschi sul lungomare, snaturavano il territorio. L’amministrazione di centrosinistra non accolse di buon grado il veto di Genova, decidendo di fare ricorso al Tar. E’ subentrata l’amministrazione Ponzanelli che ha deciso di ritirare il ricorso al Tar e rivedere il piano secondo le osservazioni della Regione. Ma per quanto riguarda le porzioni di superficie utile agibile ricadenti sul demanio marittimo il Piano spiagge afferma che “vige il Pud”, ossia il piano di utilizzazione delle aree demaniali marittime. Il Pud è strumento essenziale poiché la legge regionale 131999 stabilisce che "i comuni che ne sono sprovvisti non possono rilasciare concessioni su aree libere, beneficiare di contributi regionali che interessino le aree demaniali marittime, né autorizzare interventi sulle stesse aree che eccedano l’ordinaria manutenzione". Il Pud era stato adottato dall’amministrazione Ponzanelli nel novembre 2018 anche per accedere a un finanziamento regionale di 37 mila euro per i ripascimenti ma all’adozione – ricorda Casini – non è seguita l’approvazione, il Pud è stato lasciato decadere e il contributo regionale revocato.

Questa la corposa promessa necessaria per comprendere come mai sono sorti problemi per la gestione delle spiagge libere. La giunta – spiega Casini – nelle estati 2019 e 2020 ha ipotizzato di poter affidare a privati la gestione dei 350 metri di spiaggia libera "consentendo loro di far fronte ai consistenti costi (pulizia, sorveglianza, salvamento, servizi igienici e misure di sicurezza richieste dalla normativa anti covid) mediante la realizzazione di chioschi che avrebbero dovuto assicurare ricavi sufficientemente congrui a coprire costi ed assicurare profitti". Ma la giunta ha dovuto desistere dal progetto, prosegue la consigliera, "avendone constato l’illegittimità, in quanto la normativa vigente non consente che sulle spiagge libere comunali possano essere realizzate strutture commerciali quali i chioschi". risultato: "Nel 2019 non ci fu, di fatto, alcuna gestione dal momento che il bando predisposto per la realizzazione dei chioschi non fu mai pubblicato e nel 2020 la gestione del litorale libero fu affidata a Marinella Beach, società a cui non è stato concesso di realizzare chioschi o bagni per l’utenza sul litorale proprio per via della mancata approvazione del Pud". E anche quest’anno la spiaggia libera rischia di rimanere senza servizi.

"Considerando la situazione di grave degrado e abbandono che ha caratterizzato le due ultime stagioni estive – conclude Casini – chiedo di sapere se la giunta intende gestire direttamente la spiaggia libera di Marinella nella stagione 2021 e, se così fosse, con quali iniziative e misure intenda farlo per assicurare pulizia e sicurezza". E conclude: "Nel caso l’intenzione sia quella di affidare la gestione, mi piacerebbe sapere su quali risorse economiche i privati dovrebbero far conto per sostenere i costi della gestione ed ottenere un equo profitto".