Spacca a calci il vetro all’auto dei vigili urbani

Si scaglia contro l’auto della polizia locale, spaccando il vetro di un finestrino con un calcio , per vendicarsi di un controllo subìto il giorno precedente. Protagonista un cittadino italiano di origine russa, che è stato denunciato per danneggiamento di bene pubblico ed interruzione di pubblico servizio. E’ accaduto l’altra mattina mentre l’auto della polizia locale era in sosta nel quartiere di Rebocco in quanto la pattuglia era impegnata per una perdita di acque nere in un appartamento della zona. Mentre effettuavano i rilievi dei danni all’unità immobiliare, gli agenti venivano raggiunti da una pattuglia dei Carabinieri, allertata da un cittadino che aveva poco prima visto un uomo sferrare un calcio al finestrino anteriore sinistro dell’auto di servizio della polizia locale, mandandolo in frantumi, per poi con tutta calma, allontanarsi verso via Genova. Constatato il danno, gli agenti subito diramavano un ordine di ricerca alle altre pattuglie sul territorio sulla base della descrizione dell’individuo fatta dal testimone. Il soggetto veniva rintracciato dalla polizia locale circa un’ora dopo ai giardini pubblici di via Mazzini, venendo anche riconosciuto dagli agenti del nucleo di polizia giudiziaria come il cittadino italiano di origine russa sottoposto a controllo per droga il giorno precedente durante un servizio. L’uomo aveva ferite sul polpaccio destro compatibili con il calcio al finestrino: una ritorsione per il controllo subìto al quale, già il giorno prima, aveva reagito con violenza tentando anche di colpire il cane antidroga Jazz. L’uomo veniva fermato ed accompagnato al comando di viale Amendola 9 e, concluse le indagini ed acquisite le fonti di prova, anche attraverso le varie testimonianze che portavano alla sua precisa individuazione quale autore del fatto, veniva formalizzata a suo carico denuncia all’autorità Giudiziaria per i reati di danneggiamento. Ora rischia la pena della reclusione per i reati commessi pari ad un minimo di sei mesi fino ad un massimo di quattro anni, oltre a dover rispondere patrimonialmente del danno.