Sos al pm per l’"aria irrespirabile" Rosson deposita una denuncia

Allegate le foto del fumo che si allunga sulla città e gli appelli degli ambientalisti alle istiituzioni caduti nel vuoto

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E’ consigliere provinciale (appartenente al gruppo misto dopo il divorzio dalla Lega) ma ha scritto alla Procura della Repubblica come privato cittadino, nelle vesti di proprietario di un’immobile in via 24 maggio 116 alla Spezia. Lì l’avvocato Alessandro Rosson esercita la professione legale. E lì fa fatica a respirare. Lo ha dichiarato in una denuncia-querela (di una pagina e mezzo) attribuendo al fumo delle navi da crociera – che ormeggiano al molo Garibaldi e talvolta, come ieri, alla Calata Paita – la genesi dell’"aria irrespirabile". "Lavorare nel mio studio in queste condizioni è diventato davvero difficile e pericoloso" spiega. Nello specifico Rosson evidenzia i "valori di biossido di azoto spesso superiori a 40 milligrammi a metro cubo (il limite fissato dalle legge per la media annuale ndr)" e i "residui di polveri che addirittura si depositano sulle finestre e i mobili all’interno dello studio".

"Sono obbligato a tenere le finestre chiuse e, visto il persistere e il costante peggioramento della situazione, temo che la situazione possa nuocere gravemente alla mia salute" racconta.

Tra le pezze di appoggio, foto delle colonne di fumo che si alzano alle navi allungandosi verso la città, articoli di giornale e richiami alle sollecitazioni-diffida delle associazioni ambientaliste ai presidenti di Asdp, Regione e sindaco ad adoperarsi per fronteggiare la situazione. "Nulla è cambiato..." rileva. Rosson rimette magistrati inquirenti l’analisi del comportamenti ai fini della configurazione di eventuali reati. Da parte sua nessuna prospettazione circoscritta, ma il richiamo all’articolo 32 della Costituzione che riconosce il diritto fondamentale dei cittadini alla salute.

Corrado Ricci