
Il sommergibile "Da Vinci"
La Spezia, 4 giugno 2021 - "Il sommergibile Leonardo Da Vinci ha bisogno di urgenti interventi di manutenzione; c’è il serio rischio di infiltrazioni d’acqua ...". L’allarme è del sindacato Flp che, soprattutto con i suoi animatori nel comparto Difesa, da anni compulsa l’idea della musealizzazione del battello, quale tassello fondamentale di un mosaico di operazioni da comporre puntando sull’appeal turistico suscitabile della dimensione storico-militare-marittima della città. "Occorre fare presto e bene, perché tardare ancora il processo di musealizzazione comporterebbe un aumento dei costi" è il monito di Elio Di Grazia, segretario provinciale di Flp. Di qui il pressing.
"Disponendo il Comune di un progetto di qualità ottenuto con la collaborazione dell’ammiraglio Dino Nascetti, trovate le risorse economiche e definita la gestione finanziaria, è necessario che si proceda velocemente a formalizzare il passaggio di consegne dalla Marina Militare all’ente locale".
Risale al marzo scorso l’ultimo summit interenti (Marina, Comune, Autorità Portuale) che ha ridato ossigeno al progetto, sull’onda dell’insediamento del nuovo assessore al turismo Maria Grazia Frijia. Tutto ancora da formalizzare.
"Ci auguriamo che il sommergile Da Vinci, una volta musealizzato, possa essere inserito anche all’interno del circuito di visita del Museo Navale; questo, fra l’altro, permetterebbe ai possibili investitori, grazie al Sistema Nazionale dei Musei, l’accesso ai contributi dei fondi previsti dalla legge 6 del 10 gennaio 2000", dice Di Grazia.
Da tempo Flp propone anche di utilizzare gli spazi intorno al Museo Tecnico Navale, all’interno della cinta arsenalizia, come location per mostre temporanee con reperti della imponente collezione che, per mancanza di spazi, non riescono ad essere esposti e valorizzati. "Quelli attualmente esposti, sono solo una parte dei tesori del Museo navale", evidenzia il leader sindacale che allarga la visione del futuro sul più ampio spettro della valorizzazione delle fortificazioni e dei percorsi a tu per tu con la storia marittimo militare.
"Sono enormi - rileva - le potenzialità dell’isola del Tino e dell’isola Palmaria quali mete di tour dedicati, nell’ambito dell’offerta turistica legata alla valorizzazione delle aree monumentali storiche, con indotti riflessi sul piano occupazionale là dove il lavoro certo sarebbe quello delle guide".
Non è che Flp così devia dalla funzione-cardine sindacale di battersi per il rilancio produttivo dell’Arsenale? "No, tutt’altro. I temi del sono contigui e intersecanti. La collaborazione col coordinamento provinciale di Flp difesa e stretta. Non finiremo mai di spenderci per il rilancio strutturale e occupazionale dell’Arsenale. Ma occorre guardare oltre, partendo dai tesori storico-culturali che promanano da esso, prendendo esempio da quello che accade altrove". Cioè? "Ricordiamo circa i 20.000 visitatori all’anno che, prima della pandemia, si recavano sul Monte Soratte, nel territorio romano, per visitare quattro chilometri di bunker militari".