REDAZIONE LA SPEZIA

’Solo quando lavoro sono felice’ Precariato e autosfruttamento raccontati a ’Nuove Terre’

Fa tappa Deiva Marina lo spettacolo portato in scena da Lorenzo Maragoni e Niccolò Fettarappa. Una conversazione sulle occupazioni quotidiane, i soldi, il capitalismo e il tempo libero.

’Solo quando lavoro sono felice’ Precariato e autosfruttamento raccontati a ’Nuove Terre’

Dopo la tappa a Sestri Levante e prima di quella a Moneglia, stasera il festival Nuove Terre propone a Deiva Marina uno spettacolo in prima regionale. Che ruolo ha il lavoro nelle nostre vite? È una parte della vita? O è la nostra vita stessa? Quanto riesci a resistere in una conversazione prima di chiedere all’altra persona "E tu nella vita che fai?". Ecco il senso di ‘Solo quando lavoro sono felice’ di e con Lorenzo Maragoni e Niccolò Fettarappa (nella foto), alle 21.30, in piazza Bollo. Per la nostra generazione, i confini tra lavoro e vita sono sfumati. "Dopo il precariato, la nuova frontiera tossica del lavoro – spiegano gli autori – corrisponde a uno stato continuo di autosfruttamento, difficile da riconoscere e da interrompere". Il capo di Maragoni si chiama Maragoni e pretende da questo reperibilità assoluta: deve rispondere alle mail di lavoro anche di venerdì sera, nel mezzo di una conversazione avvenuta per caso in un bar. Il capo di Fettarappa si chiama Fettarappa e sogna il successo, riconoscimenti e alte quotazioni in borsa. Fettarappa, invece, rinuncerebbe volentieri a qualsiasi cosa, pur di poter continuare a dormire. Insomma, una conversazione sul lavoro, sulla vocazione, sui soldi, sul capitalismo, sul tempo di vita e il tempo di lavoro, sui pranzi con se stessi, sulla disperazione. Sempre con ingresso gratuito anche lo spettacolo di domani, alle 21.30 in piazza della Posta a Moneglia: ‘On the road. La vita è come un viaggio...’, ideazione e regia Milo Scotton, sul palco insieme a Alice Petrucci, Alessandra Ricci, Lucio Failla e Valeria Quatrale.

Liberamente ispirato al libro ‘On The Road’ di Jack Kerouac, si pone come opera-confessione la cui drammaturgia si sviluppa attraverso le discipline circensi. I temi che hanno ispirato la ricerca artistica sono la scoperta della vera identità delle cose e delle persone, la lotta contro il conformismo, la mancanza di ideali e la ricerca di un’identità umana lontana da quella proposta da un fasullo modello consumistico. Informazioni al 371 4612350 o a [email protected].

Marco Magi