ALMA MARTINA POGGI
Cronaca

"Siamo nativi digitali, è vero Ma seguire in dad è difficile"

Sogna di pilotare aerei. E vorrebbe che il suo futuro. fosse in Italia. "Sono patriottico"

di Alma Martina Poggi

Una prima passione che fin dada bambino lo porta a sognare di volare. Una seconda per la fisica che al ’come’ e al ’perché’ dei fenomeni lo ha sempre affascinato. Parliamo di Alessandro Carloni e della sua maturità da 100 e lode. Il ragazzo si è appena diplomato al liceo scientifico Pacinotti della Spezia e ci spiega il ’segreto’ del suo percorso liceale.

Qual è la formula per arrivare a 100 e lode?

"Per la mia esperienza si tratta di studiare con costanza, svolgendo qualunque compito, anche se consistente nella sola lettura e seguire sempre le lezioni dei professori. Non a caso proprio in occasione dell’orale, grazie allo studio sistematico, ho potuto far fronte all’esiguità del tempo di ripasso. Le conoscenze, una volta consolidate, non sembra, ma rimangono e vengono alla mente al momento opportuno. Questo però se si evita di accumulare tanto studio da svolgere tutto insieme. Troppi argomenti affrontati in contemporanea rischiano di svanire in breve tempo, o di appiccicarsi come dicono i professori".

Considerato che è fondamentale seguire le lezioni dei docenti, come è stato fruirle nei due anni di didattica a distanza?

"Le ho vissute dal terzo anno e distrarsi era davvero facile. Ho cercato di rimanere attento davanti al computer, ma cinque ore filate davanti a uno schermo è stressante per chiunque. I docenti nel periodo della pandemia ci hanno aiutato molto, così come lo hanno fatto al momento del ritorno in presenza. Il loro aiuto ha permesso il graduale reintegro di noi alunni, ormai assuefatti alla modalità online. Devo ammettere che nonostante la definizione di nativi digitali, abbiamo incontrato difficoltà nella didattica a distanza. Per la nostra generazione la tecnologia è sempre stata utilizzata come strumento di ricerca e soprattutto di svago, mai come metodo didattico".

Che materie hai amato di più? "La mia passione è sempre stata la fisica, al punto da essere incuriosito e verificarla anche nei fenomeni della vita di tutti i giorni. Anche le materie umanistiche mi hanno dato tanto in questi anni, e grazie alla docente di lettere ho capito che i testi e le opere letterarie possono insegnarci ad affrontare il quotidiano, in modo diverso sicuramente, ma un po’ come la fisica". Quindi cosa farai da grande?

"Se la fisica mi ha sempre appassionato, i velivoli mi appassionano ancor di più. Il mio sogno è pilotare aerei e la fisica per un pilota è indispensabile".

Dove pensi di realizzare questo tuo sogno? In Italia o all’estero?

"Sono patriottico e mi piacerebbe che il mio avvenire fosse in Italia. Le scuole di volo cui sto pensando sono a Roma e Milano, ma questo non mi porta ad escludere altre possibilità".