La prima mattinata del nuovo anno è stata funestata da un tragico evento al molo Italia. Attorno alle 8,30 un ottantenne spezzino si è tolto la vita lanciandosi in mare con la propria auto, dalla parte sinistra poco dopo la curva che poi conduce al faro. A quell’ora c’erano già alcuni pescatori e persone che passeggiavano e correvano sul molo, i quali hanno assistito impotenti alla scena. Secondo il loro racconto, l’uomo aveva i finestrini anteriori dell’auto abbassati, la radio accesa a tutto volume e si sarebbe lanciato volontariamente in acqua. In quel punto il fondale è di circa dieci metri. Nonostante l’allarme sia partito immediatamente, con intervento dei vigili del fuoco e del 118, non c’è stato nulla da fare. Prima che i sommozzatori potessero immergersi, l’anziano era già annegato. Sul posto sono subito intervenuti i militari della capitaneria di porto, le volanti della polizia e i carabinieri. Una pattuglia della polizia locale si è posizionata all’inizio del molo Italia per evitare che la gente raggiungesse il luogo della tragedia.
La zona è rimasta interdetta praticamente tutta la mattina, finché non sono terminate le operazioni di recupero della vettura e della salma e non è stata effettuata la bonifica dai tecnici della Sepor. E’ stata la capitaneria di porto a condurre le indagini, con l’ausilio delle testimonianze e anche dei filmati delle telecamere è emerso subito che si sia trattato di un gesto volontario e non di un incedente, come invece era accaduto non molto tempo fa allo Spezia Container Terminal. Non sono però stati trovati biglietti all’interno dell’auto che spiegassero i motivi del drammatico gesto.
Gli inquirenti hanno informato telefonicamente il magistrato di turno che ha autorizzato il trasporto della salma all’obitorio.
Sul luogo della tragedia sono arrivati i due figli della vittima, sconvolti per l’accaduto. Non risulta che l’uomo fosse malato. Oltre ai figli lascia anche la moglie. Non è la prima volta, purtroppo, che il molo Italia si trasforma in un macabro teatro di suicidi: quasi tutti avvenuti lanciandosi in mare con l’auto.
Massimo Benedetti