
Il nostro collega e amico Fabrizio Ferrari, fotografato alla sua postazione
La Spezia, 27 marzo 2022 - Con Fabrizio abbiamo condiviso oltre trent’anni di vita. Molti di noi hanno lavorato gomito a gomito con lui, per trent’anni. Lui poligrafico, noi giornalisti. Un lavoro delicato il suo. Per 35 anni ha curato la grafica delle pagine, sempre pronto ad ascoltare le nostre esigenze e soprattutto a trasformarle in realtà.
Fabrizio Ferrari, 62 anni, spezzino doc, residente al Favaro, se ne è andato ieri l’altro. I primi segnali della malattia che lo aveva colpito si erano manifestati tre anni fa. L’operazione, e tutto sembrava rientrato. Invece lo scorso anno il male l’ha aggredito di nuovo. Eppure lui non si è mai perso d’animo. Era un combattente, Fabrizio. Ha continuato a lavorare fino all’ultimo. Tutti i pomeriggi oltrepassava la porta della redazione, agganciava il cappello al muro e si metteva al lavoro. Ci mancheranno i suoi consigli, le sue soluzioni grafiche ma soprattutto ci mancheranno il suo sorriso, la sua pacatezza, la sua attenzione verso gli altri. Mai una parola di troppo, mai un tono sopra le righe, sempre disponibile.
Quando gli chiedevamo l’impossibile, e a volte nel nostro lavoro capita, ci guardava con occhi che brillavano di ironia e ci riportava a più miti consigli. Era anche un appassionato sportivo, nel senso migliore del termine: amava il ciclismo e il calcio. Per anni ha seguito con noi successi e scivoloni dello Spezia, fino alla scalata alla serie A. Con lui abbiamo condiviso momenti belli e meno belli, nel lavoro e nella vita. Con lui, nella nostra redazione, lavorava anche la moglie, Laura, con la stessa mansione. Una coppia affiatata. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nella sua famiglia e dentro la redazione. Frequenti le sue telefonate fino all’ultimo: voleva sapere come stessimo e come andassero le cose. Un mese fa ci ha parlato a lungo della professionalità e dell’umanità del reparto di Oncologia della Spezia da cui era seguito.
Poi negli ultimi giorni le sue condizioni si sono aggravate ed è stato necessario il ricovero all’Hospice del San Bartolomeo di Sarzana. Anche qui, nonostante le sue condizioni, si preoccupava delle sofferenze altrui e non mancava di rammentare la professionalità e le cure del personale. In questo momento così difficile per tutti noi e in particolare per la famiglia ci consola il fatto che abbia potuto assistere a luglio alle nozze della figlia Linda e il pensiero che recentemente abbia potuto ricevere la bella notizia che sarebbe presto diventato nonno.
Le esequie, in forma civile, si svolgeranno domani, alle 14,15, con partenza dall’obitorio del San Bartolomeo e arrivo al cimitero dei Boschetti, dove la salma sarà cremata nei giorni successivi. Alla cara Laura, e a sua figlia Linda, vanno tutto il nostro affetto e le condoglianze per una perdita così grande. A noi, caro Fabrizio, mancherai, moltissimo.
Un pensiero al quale si uniscono anche i colleghi della tipografia, tutti. I capoarea Rosaria Bauso, Chiara Bigazzi, Enrica Bruttini, Michelangelo Buonarroti, Cataldo Cervellera, Mariagrazia Ramirez e Barbara Ravoni; gli operatori in sede Francesca Benvenuti, Stefano Bellanova, Alessandra Bevacqua, Annalisa Gasperini, Filippo Masini, Daniela Torrini, Paola Vergelli; e quelli delle redazioni esterne Cinzia Lo Cascio, Mario Lombardi, Susanna Luisi e Brunella Nicolini.
La Redazione