Sentiero crollato al Pozzale: "Il nostro sos inascoltato"

Il consigliere di opposizione Sacconi ricorda il sopralluogo fatto nel 2020 "Eravamo a luglio e l’isola era nella piena incuria. Comune e Parco latitanti".

Sentiero crollato al Pozzale: "Il nostro sos inascoltato"

Sentiero crollato al Pozzale: "Il nostro sos inascoltato"

Opposizione all’attacco a Porto Venere dopo la notizia del crollo del sentiero che collega l’approdo dei battelli al Pozzale con il bar-ristorante e le calette in direzione ex cava. L’ex candidato sindaco e consigliera della lista La Civica Francesca Sacconi interviene nel dibattito sull’emergenza accesso. Parlando come una Cassandra inascoltata: l’epoca in cui la denuncia dello stato pericolante del passaggio era l’estate del 2020, quando a capo dell’amministrazione comunale c’era l’ex sindaco Matteo Cozzani, da cui ha raccolto il testimone l’attuale prima cittadina Francesca Sturlese, che tramite le nostre colonne ha lanciato un appello per salvare la situazione.

"Abbiamo fatto una serie di richieste – spiega la consigliera – riguardanti il Pozzale con una mozione, che per noi è un caso che si riapre: le osservazioni derivavano da un sopralluogo nel mese di luglio. Un periodo di piena affluenza, quando questa parte dell’isola, nonostante la stagione, era nell’incuria generale". La mozione, presentata dall’allora gruppo consiliare ’Porto Venere – Bene Comune’, aveva per oggetto ’Accessibilità e servizi pubblici essenziali – località Pozzale – Isola Palmaria’. "Abbiamo purtroppo registrato la completa ’latitanza’ del Comune e del Parco in relazione alla manutenzione e pulizia dei luoghi, dei percorsi, della segnaletica, nonché la completa assenza anche dei servizi minimi necessari per una fruizione sicura e piacevole, a partire dai ‘banali’ servizi igienici, attualmente chiusi e inutilizzabili" denunciava l’opposizione in questa mozione diventata dossier, nel cui mirino erano finiti anche incuria, erosione e fra le urgenze, si chiedeva la messa in sicurezza "del tratto di sentiero ricompreso fra il pontile di sbarco e l’anello sentieristico dell’isola attraverso il posizionamento di una protezione anticaduta ed il ripristino del fondo sterrato". "Proprio quello franato" sottolinea la Sacconi, che rammenta la replica dell’allora primo cittadino. "Ha legato il ripristino e la messa in sicurezza con la realizzazione del masterplan, come se non potesse esserci la possibilità di sistemare quello che era in stato non ottimale o pericolante, senza realizzare un intervento radicale". E fornisce il verbale di assemblea. ’Da parte nostra – si legge – c’è la volontà di andare a modificare tutte le cose negative che avete sottolineato. È chiaro che per fare determinate azioni servono importanti investimenti che, chiaramente, sono inseriti all’interno dello strumento del masterplan. Chi si professa contro il masterplan, sostanzialmente si professa anche contro gli investimenti a favore di queste infrastrutture’.

C.T.