Ragazzini sdraiati tra le auto in corsa: rischiano la vita per ‘sfida’

Flessioni di gruppo in mezzo alla strada e l’amico fa il video

Sfida folle per un gruppo di ragazzini

Sfida folle per un gruppo di ragazzini

Ceparana, 26 giugno 2019 - In mezzo alla strada a fare flessioni, sfidando le automobili in transito mentre un amico registra con lo smartphone il video da postare sui social network per conquistare notorietà e apprezzamenti. Li chiamano ‘challenge’, ma sarebbe meglio definirle follie, quelle che da anni stanno prendendo sempre più campo tra i giovanissimi della nostra provincia. L’ultimo episodio a Ceparana, lunedì sera, ha visto protagonista un gruppetto di una quindicina di adolescenti.

Via Italia, la strada provinciale che attraversa il centro urbano, poco dopo l’incrocio con via san Venanzio: è qui che gli automobilisti di passaggio si sono trovati di fronte a una scena pazzesca, con i ragazzini sdraiati sulle strisce pedonali a effettuare piegamenti sulle braccia mentre un coetaneo ne riprendeva le gesta con un cellulare, per confezionare il video da condividere probabilmente sui social e sui gruppi Whatsapp. Il più grande non superava i 15 anni, nel gruppo anche alcune ragazzine. Tra gli automobilisti che hanno assistito alla scena c’è il ceparanese Pasquale Lillo, che si è fermato per spiegare ai giovani quanto fosse pericoloso ciò che stavano facendo.

«Ho frenato a dieci metri dalle strisce pedonali, ho subito realizzato ciò che stava succedendo, mi si è gelato il sangue – racconta Lillo –. Si trattava certamente di un challenge: così ho pensato di fermarmi e spiegare loro che era sbagliato, che stavano correndo un rischio. Spero abbiano compreso». La vicenda, approdata sui social, in poco tempo è diventata banco di discussione. «Ho raccontato la vicenda sui social per raggiungere anche i genitori, e avvisarli, perché credo che si debba intervenire prima che sia tardi. Sono padre di due bambini piccoli, mi sono immedesimato e per questo mi sono fermato per spiegare quanto possa essere pericoloso un ‘gioco’ del genere. Per lavoro conosco i social, so come funzionano queste sfide, ma credo che le tecnologie non abbiano colpe: dobbiamo essere noi genitori per primi, la scuola e le istituzioni a farci carico di ciò. I figli sono il nostro futuro. Se lì in mezzo ci fossero stati i miei, li avrei mandati tutti e due a Bolano, a piedi con un somaro sulla schiena».

Quella del challenge, la sfida social – chiamata anche social game, social mode o social drinking – è una moda ormai radicata tra i giovanissimi di tutto il mondo. Sfide mai banali, spesso rischiose: che sia attraversare i binari con il treno in transito, o fare le flessioni in strada evitando le auto. A volte con esiti tragici. Ogni ‘gara’ dilaga nel web con una velocità eccezzionale, trovando campo fertile in quella che sociologi e psicologi di mezzo mondo chiamano ‘Generazione Hashtag’, costantemente collegata in rete. Così l’impresa viene emulata, filmata e poi inserita su pagine create ad hoc sui principali social network o su siti e le applicazioni più bazzicate dai giovani, diventando virale e scatenando l’effetto contagio.

Matteo Marcello