Scoperta truffa del reddito. La guardia di finanza ha denunciato 32 romeni

Avevano percepito indebitamente un beneficio economico di 300mila euro. Altre 17 persone segnalate per sostituzione di persona e 6 per riciclaggio. .

Scoperta truffa del reddito. La guardia di finanza ha denunciato 32 romeni

Scoperta truffa del reddito. La guardia di finanza ha denunciato 32 romeni

Hanno percepito il reddito di cittadinanza senza averne alcun diritto. Non parlavano neppure l’italiano. Lo hanno scoperto i finanziari del comando provinciale della Spezia, che hanno denunciato 32 persone di nazionalità romena per aver percepito indebitamente un beneficio economico di 300mila euro. L’indagine delle fiamme gialle ha portato anche a 17 denunce per il reato di sostituzione di persona e 6 per riciclaggio, per un totale complessivo di 55 denunciati.

Sono stati i finanzieri della compagnia di Sarzana ad accorgersi che i romeni si recavano, più volte, in diversi uffici postali per ritirare la carta del reddito di cittadinanza. I numerosi appostamenti nei pressi degli uffici postali e i successivi approfondimenti investigativi, hanno permesso di appurare che quelle persone non erano in grado né di parlare, né di comprendere la lingua italiana e si facevano accompagnare da un loro connazionale che faceva da traduttore nei dialoghi con gli operatori postali. Tale circostanza ha fatto presumere ai finanzieri la possibile mancanza del requisito della residenza in Italia da almeno 10 anni e, pertanto, sono state intraprese ulteriori attività di indagine. I successivi accertamenti, eseguiti attraverso le numerose banche dati in uso alla guardia di finanza, hanno permesso di appurare che sia le Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) che le domande di reddito di cittadinanza presentate dai romeni, riportavano false informazioni per risultare cittadino italiano e percepire illecitamente il reddito di cittadinanza. I 32 soggetti che lo hanno indebitamente percepito sono stati, quindi, denunciati alla procura. Rischiano la reclusione da da due a sei anni.

I finanzieri hanno poi segnalato alla direzione provinciale dell’Inps le stesse persone per procedere al blocco dei contributi richiesti, evitando che venissero erogati indebitamente ulteriori 168.106 euro. Gli sviluppi investigativi effettuati dai finanzieri hanno portato alla luce un vero e proprio sistema organizzato, in cui gli indebiti percettori del reddito, grazie alla connivenza con altri soggetti, provvedevano ad eseguire operazioni di ricarica delle proprie PostePay private scaricandole interamente del sussidio pubblico pre caricato.

L’attività ha quindi permesso di individuare altre 6 persone, italiane e romene, che attraverso le movimentazioni monetarie ed i massicci prelievi di denaro contante, si sono resi responsabili del reato di riciclaggio essendosi appropriati della somma di 105.250 euro. E anche 17 persone che prestavano la loro identità per poter eseguire le operazioni di cui sopra, che sono state denunciate per sostituzione di persona.

M.B.