Sanità mutualistica. Il progetto mai nato dell’Unione Fraterna

La posizione della Mutua Cesare Pozzo di Milano .

La posizione della Mutua Cesare Pozzo di Milano, società del 1877 oggi fra le più grandi e longeve nel campo della mutualità sanitaria integrativa, fornendo assistenza a integrazione e sostegno del servizio sanitario nazionale – è chiara. Secondo la società milanese, l’edificio avrebbe dovuto ospitare da anni un centro per l’erogazione di prestazioni sanitarie di valore sociale, messe in campo dalla stessa Mutua Cesare Pozzo. Un progetto mutualistico a cui – secondo la società milanese – si era impegnata la Mutua Unione Fraterna. "La Mutua Cesare Pozzo aveva accettato di acquistare l’immobile, ad un prezzo di quasi 2 milioni di euro, facendo affidamento sulla realizzazione del progetto mutualistico. Nell’ambito della compravendita era stato convenuto l’utilizzo del Cinema il Nuovo da parte della Mutua Unione Fraterna, in forza di un contratto di locazione ventennale, che prevedeva il divieto di cessione dell’uso a terzi, e che avrebbe dovuto garantire il perseguimento della missione istituzionale di entrambe le mutue attraverso nuovi iscritti" era stata la posizione esplicata dal presidente della mutua lombarda, Andrea Giuseppe Tiberti, alcuni giorni fa su La Nazione.

Tale progetto tuttavia non vide mai la luce "per ragioni evidentemente legate all’esaurimento delle attività della Mutua Unione Fraterna, tant’è che quest’ultima nel 2018 chiedeva di risolvere anticipatamente il contratto di locazione relativo al Cinema Il Nuovo; contestualmente – aveva detto Tiberi – la Mutua spezzina sottoscriveva una scrittura nella quale dava atto che il Cinema il Nuovo era occupato senza titolo dall’associazione Film Club Piero Germi e che tale occupazione non era mai stata autorizzata dalla proprietaria Mutua Cesare Pozzo". Da qui il lungo braccio di ferro, sfociato nella battaglia di queste settimane, con la vicenda che rischia di finire a colpi di carte bollate.