
L'operazione della Squadra mobile
La Spezia, 28 aprile 2024 – Quando la polizia era andata per arrestarlo a Firenze, era scappato sui tetti vicini all’abitazione dove viveva, riuscendo a far perdere le proprie tracce. Si era rifugiato dalla moglie che ha preso una casa in affitto alle Grazie, in via Roma. Protagonista un ungherese di 52 anni, Zoltan Takacs, colpito da un mandato di cattura europeo. Ad arrestarlo alle Grazie è stata la squadra mobile della Spezia, che lo ha fermato mentre stava per uscire dal garage a bordo di un’auto lussuosa. Lui ha fornito, per ben due volte, documenti falsi ed è stato arrestato anche per questo. Poi la sua vera identità è stata certificata in questura dai rilievi foto dattiloscopici.
Takacs era ricercato da alcuni anni in tutta Europa. Le indagini condotte dalla squadra mobile della Spezia con la collaborazione di quella di Firenze, hanno permesso di individuarlo alle Grazie, sotto falsa identità. I poliziotti in borghese, coordinati dal dirigente Alessandro Pescara di Diana, hanno effettuato un servizio di appostamento e sono intervenuti. L’uomo ha dichiarato di essere lettone, mostrando agli agenti la carta d’identità e la patente di guida sulle quali era apposta la sua fotografia. Ma un poliziotto della squadra mobile esperto in falso documentale, ha accertato che entrambi i documenti erano contraffatti. Condotto in questura, nell’estremo tentativo di eludere la cattura Takacs diceva di essere lituano, fornendo ancora una volta documenti falsi.
Gli accertamenti effettuati confermavano invece che si trattava dell’ungherese di 52 anni colpito da mandato di arresto europeo emesso dalle autorità dell’Ungheria per i reati di truffa. Zoltan Takacs è stato quindi associato alla casa circondariale di Villa Andreino e messo a disposizione della corte di Appello e della procura generale di Genova.
Per il possesso e l’uso dei documenti falsi il cinquantaduenne ungherese è stato anche tratto in arresto in flagranza. Con l’accusa di possesso di documenti di identificazione falsi e false attestazioni a pubblico ufficiale, aggravata dall’aver commesso i fatti durante il periodo in cui si è sottratto volontariamente all’esecuzione di un ordine di arresto, Takacs è stato processato ieri mattina per direttissima. Il giudice Luisa Carta ha convalidato l’arresto e ha anche disposto la custodia cautelare in carcere, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Alessandro Casseri. L’avvocato difensore di fiducia Christian Vannucchi del foro di Prato, che ha chiesto i termini a difesa, si era espresso invece per l’obbligo di dimora.