Riaffiora il mito di Giuliano Tori: "Grande amore per questo sport. Lo ha trasmesso a tutta la città"

Precursore della disciplina nel dopoguerra, ha realizzato la prima struttura in via Paganino. La scomparsa 50 anni fa durante una partita. I ricordi del figlio: "Una tradizione di famiglia".

Riaffiora il mito di Giuliano Tori: "Grande amore per questo sport. Lo ha trasmesso a tutta la città"

Riaffiora il mito di Giuliano Tori: "Grande amore per questo sport. Lo ha trasmesso a tutta la città"

La nascita dell’hockey è davvero il frutto del caso. Quei ragazzini che pattinavano lungo il viale della stazione non avrebbero mai immaginato di diventare i pionieri della disciplina a Sarzana, perchè il loro pensiero era soltanto quello di giocare e divertirsi sui pattini. Li vide un ufficiale della Marina Militare in servizio a Spezia, il signor Aver, triestino e giocatore di hockey che gli trasmise la sua passione. Tra questi ragazzini c’era Giuliano Tori che qualche anno dopo costruì la prima struttura vera della città in via Paganino. Giuliano si è spento a soli 48 anni su una pista durante una manifestazione di pattinaggio artistico esattamente il 1° maggio 1974. Il figlio Giovanni è stato un grande giocatore e la figlia Maria Grazia una promessa del pattinaggio.

"L’hockey l’ho respirato fin dalla nascita – ricorda Giovanni Tori – proprio per la passione di mio padre. Era un dirigente non certamente vulcanico, ma estremamente carismatico legato a questo sport e ha fatto veramente tanto per farlo crescere. E’ una tradizione di famiglia visto che mia sorella lo ha praticato, le mie due figlie sono state pattinatrici e mio nipotino a 5 anni è già in pista come giocatore". Cosa ricorda di quei tempi?

"Sicuramente l’arrivo della prima pista – continua – e la nascita dell’altra società Pro Sarzana. Da una parte giocavano i giovanissimi come il sottoscritto mentre nell’altro club c’erano anche giocatori più esperti. I racconti di mio padre sono la chiara testimonianza di un amore infinito per questo sport. Per giocare le partite montavano la pista in piazza il pomeriggio poi si sono trasferiti al ’Montagna’ a Spezia e alla Caravella di Marina di Carrara: fino a quando a metà anni ’60 mio padre utilizzò un terreno per costruire la prima pista ufficiale dell’Associazione Pattinatori Sarzanesi".

Dopo la scomparsa di suo padre come è proseguita l’attività?

"E’ stata mia mamma Carla – conclude Giovanni Tori – a volere continuare. Ha conosciuto mio padre pattinando, lo ha seguito come giocatore e ha visto nascere il movimento sportivo. Per questo ha voluto che si andasse avanti. L’intitolazione del palazzetto di piazza Terzi è un momento di forte emozione e grandissimo orgoglio per tutta la nostra famiglia, è il segno tangibile che a distanza di 50 anni ancora il nome di papà Giuliano viene ricordato con grande affetto".

Massimo Merluzzi