
Monumentale e imponente, domina una delle principali piazze della nostra città, quasi idealmente l’abbraccia con i suoi due volumi laterali che sporgono rispetto alla giacitura del prospetto principale e con la sua massiccia torre quadrata con l’orologio è simbolo e punto di riferimento irrinunciabile. Anche per chi cammina con il naso all’insù. Lo storico palazzo di poste italiane della Spezia di piazza Giuseppe Verdi risale al 1928-29, progettato dall’ingegnere e architetto Angiolo Mazzoni, fu realizzato in pieno stile futurista. Proprio all’interno della sua iconica torre dell’orologio, dove si trovano i mosaici futuristi di Fillìa e Prampolini, si è svolta ieri mattina la presentazione dell’intervento di restauro conservativo della sua facciata, nell’ambito di "Cento facciate", iniziativa di Poste Italiane volta al recupero e restauro delle facciate esterne di cento edifici di proprietà dell’azienda in tutta Italia. In soli dieci mesi complessivi di lavoro, l’edificio spezzino è il primo in Liguria ad essere stato ristrutturato dall’inizio del 2022, nell’ambito di questo progetto, e il secondo della macro area nord ovest nazionale.
Presenti all’evento, oltre al sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, Anna Ciurlo, funzionario Soprintendenza per la zona della Spezia, e i rappresentanti di Poste Italiane, tra cui Danilo Armanino responsabile immobiliare per la Liguria, l’architetto Carla Minetti project manager "100 facciate La Spezia" immobiliare Liguria, Giuseppe D’Asaro direttore della filiale della Spezia mercato privati e Federico Sichel responsabile relazioni istituzionali macro area nord-ovest Poste Italiane. "Tutto è nato – spiega Danilo Armanino - dall’iniziativa di Poste Italiane che, per commemorare i suoi 160 anni, ha deciso di ristrutturare cento facciate di gran parte degli edifici storici a livello nazionale". Questo progetto, che si lega alla già avvenuta riqualificazione e ripristino della fontana finanziato anch’esso da Poste Italiane sulla proposta di Soprintendenza, Comune e Società Acquedotti Tirreni, è stata di grande complessità: "L’operazione – prosegue – Armanino, trattandosi di un restauro di tipo conservativo, si è rivelata difficoltosa ma il risultato decisamente ben riuscito. Questo ci induce a non fermarci: stiamo per dar corso, infatti, anche al restauro dei famosi mosaici futuristi di Prampolini e Fillìa".
Si tratta di veri e propri tesori d’arte restituiti alla cittadinanza: "Dopo l’inaugurazione della fontana nel marzo scorso – dice il sindaco Peracchini - un’altra opera d’arte oggi viene restituita alla città nella sua bellezza e storicità: un altro grande ringraziamento quindi a Poste Italiane, un’azienda che ha una grande storia alle spalle e con la quale insieme possiamo fare il bene della nostra città, del nostro paese." Parole di soddisfazione e orgoglio anche da parte del direttore della filiale della Spezia Giuseppe D’Asaro: "Questa collaborazione con il Comune della Spezia, nella persona del sindaco Peracchini, ha permesso grazie agli interventi già realizzati e a quelli che si realizzeranno di mettere in luce il palazzo e la piazza e dare il giustro lustro a tutta la città della Spezia." Ringraziamenti particolari anche dal funzionario della soprintendenza Anna Ciurlo che si uniscono a quelli del primo cittadino.
Alma Martina Poggi