Se il confine è labile. Cronache dalla frontiera fra Liguria e Toscana

Ecco come si prepara ad affrontare il secondo lockdown la gente che abita a due passi dalla Toscana. "Una nuova ondata di stress"

Edoardo Vanello

Edoardo Vanello

Sarzana (La Spezia), 5 novembre 2020 - Per alcuni liguri la Toscana non è una Regione poi così lontana. Spesso si identifica anche con il giardino del vicino di casa, il negozio di fiducia, il bar per la colazione del mattino e il pranzo in pausa lavoro. Il confine talvolta è così sottile che i passanti neppure si accorgono di attraversarlo oppure non è chiaro a quelli che non conoscono gli strani disegni della cartina che tracciano barriere virtuali tra due territori praticamente sovrapposti. Non accedere ai servizi oltre il confine così come non accogliere l’arrivo dei toscani per le attività commerciali che ancora si difendono e tengono duro nonostante le difficoltà, e Dpcm che si alternano, è stata durissima durante il primo lockdown.

Così ieri è stata una giornata di ansia per chi vive sul confine, dato che le anticipazioni lasciavano pensare che la Liguria finisse classificata tra le regioni ’arancioni’, rischio intermedio, e la Toscana tra quelle gialle, più sicure. In questo caso sarebbe scattata una seconda fase di blocchi geografici. In serata, la novità– Liguria e Toscana entrambe ’gialle’. Classificazione che potrà però cambiare se una delle due regioni peggiorasse gli indicatori della pandemia. La gente di confine, dunque, resta col fiato sospeso.

La frazione sarzanese di Marinella non rappresenta soltanto il mare d’estate ma un transito costante che arriva anche dalla vicina Toscana. "Nel periodo invernale – spiega Edoardo Vanello – la maggior parte dei clienti arriva da Marina di Carrara e oltre. Almeno l’80% del lavoro e questo significa una parte sostanziosa dell’incasso giornaliero". Se ci fosse la ’chiusura’ "ci organizzeremo nel servizio ma è chiaro che le conseguenze, anche nell’edicola e non soltanto bar e ristorante, sarebbero concrete. Inutile fare troppe polemiche però anche un briciolo in più di preavviso non guasterebbe".

Dal quartiere di Marinella è più semplice raggiungere Marina di Carrara che Sarzana e questo è un aspetto significativo. "Ci sono alcuni residenti più anziani – conferma Luigi Alfieri , storico presidente della Consulta – che in meno di due chilometri raggiungono i supermercati o altri negozi di prima necessità che si troverebbero altrimenti a Sarzana che dista invece 10 chilometri". Situazione analoga anche a Dogana di Luni, altra località che vive sul passaggio.

"E’ in arrivo – commenta Paolo Chiappucci dell’enoteca Rustichini – una nuova ondata di stress. Ci eravamo appena ripresi dal precedente lockdown e ci ritroviamo a sentire le solite cose. Non voglio essere drastico ma reggere sarà durissima. Chiaramente per noi una buona parte della clientela arriva proprio da oltre confine". Paradossale la situazione nel quartiere sarzanese di San Lazzaro che, a un certo punto, attraversando semplicemente l’Aurelia sfocia nell’altra Regione. "Noi siamo in Toscana – spiegano Alessandro Pardini e Simona Tesconi del bar pasticceria La Rosa – ma attraversando la strada si è nel Comune di Sarzana. E tantissimi nostri affezionati clienti arrivano proprio dalla Val di Magra. E’ una grande confusione, un’altra volta".