
Carabinieri
La Spezia, 25 febbraio 2016 - Si era presentato per quello che non è: un omicida. Obiettivo: terrorizzare per fare cassa. "Ho un coltello in tasca; sono già stato in carcere perché ho ucciso una persona. Tirate fuori quello che avete e non vi torco un capello". Era l’8 agosto scorso quando Junior Dario Cicciotti, 24 anni, ha affrontato a muso duro due ragazzini di 15 anni. L’incontro è avvenuto ai giardini pubblici della Spezia, dopo averli seguiti per un po’ in via Chiodo, dopo la loro discesa da un bus. Fu convincente, il giovane. Il ragazzini cedettero alla minaccia. E lui rimedio 10 euro.
Ieri la vicenda – processualmente configurata come rapina - è stata ricostruita davanti al giudice Mario De Bellis. L’avvocato difensore Paolo Masseglia ha optato per il rito abbreviato, assicurandosi comunque lo sconto di un terzo della pena. A portare questa alla soglia minima, pur in presenza di precedenti specifici, hanno contribuito anche le parole dell’imputato: «Lo so, ho fatto una cosa brutta. Ma sto cambiando vita. Ho chiesto di entrare in comunità, voglio impegnarmi a cambiare vita... Prometto...».
Risultato, il giudice De Bellis lo ha condannato a un anno e 4 mesi di reclusione.
Junior Dario Cicciotti era finito alla sbarra perché, il giorno della rapina, subito dopo la denuncia resa dai ragazzini accompagnati dai genitori nella caserma dei carabinieri, venne immediatamente identificato dai militari dell’Arma in servizio di pattuglia nel centro cittadino. La trascorsa flagranza evitò l’arresto. Ma iniziò la resa dei conti giudiziaria, culminata ieri mattina in tribunale al’esito del processo innescato dalla citazione a giudizio formulata dal pubblico ministero Luca Monteverdi dopo il relazione dei carabinieri del comando provinciale.