Raot: "Il linguaggio deve essere inclusivo"

Collaborativi gli esponenti di Rete anti omofobia che chiedono un incontro per evitare altri “scivoloni“

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"Confidiamo e speriamo che si tratti di un errore, ma rimane comunque un errore frutto di un sistema patriarcale eteronormatico". A Sottolineare questo aspsetto in merito alla vicenda della tabella per le vaccinazioni anti Covid, e che ha coinvolto l’azienda sanitaria spezzina è RAOT, la Rete Anti Omofobia e Transfobia di La Spezia che offre all’Asl 5 una collaborazione per evitare il ripetersi di analoghi episodi. Certo RAOT esprime anche il proprio dissenso in merito all’accaduto, reputandolo come "l’ennesimo caso in cui i pregiudizi sulle persone LGBT+ hanno avuto la meglio sul buon senso". " Confidiamo e speriamo che si tratti solo di un errore – hanno scritto nella nota –, ma rimane comunque un errore frutto di un sistema patriarcale eteronormativo ancora radicato nel linguaggio legale e sanitario di questo paese. Inoltre, a seguito di alcune dichiarazione uscite durante la giornata di ieri, non possiamo accettare che si

parli di “leggerezza”, né accettare che tra i documenti del personale sanitario nazionale ci siano ancora moduli che riportino diciture simili e che non ci siano stati rinnovamenti di alcun tipo, tenendo conto delle conquiste culturali di inclusione di questi ultimi anni".

E aggiungono – "Vogliamo sottolineare come il nostro intento non sia quello di identificare il capro espiatorio della situazione: a noi non interessa tanto identificare il colpevole, quanto che il sistema tutto sia più sensibile verso le categorie coinvolte

nel sistema sanitario, dai pazienti ai dipendenti".

E proprio per questo motivo avanzano all’azienda sanitaria spezzina una proposta di collaborazione. "Proponiamo – scrivono – quindi un incontro con i responsabili di ASL5, offrendo la nostra collaborazione al fine di evitare il ripetersi di situazioni simili e per contribuire alla sensibilizzazione di un linguaggio più inclusivo dei formulari"