MATTEO MARCELLO
Cronaca

Il rilancio del porto mercantile. "Il 2024 sarà un anno cruciale"

Il presidente Sommariva traccia la rotta, tra investimenti cardine e ripresa dei traffici commerciali. "La Spezia può assumere un ruolo centrale nelle relazioni mediterranee. L’intermodalità sarà fondamentale"

Una panoramica del porto della Spezia: sarà un 2024 ricco di investimenti

La Spezia, 10 novembre 2023 – Un 2023 che si concluderà col segno meno, e un 2024 che dovrà necessariamente segnare la svolta, non solo attraverso investimenti ma anche col rilancio di quel ’Sistema Spezia’ che per decenni ha fatto le fortune dello scalo. Parte da queste convinzioni il convegno “Sotto il segno del porto“ voluto dall’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale per rilanciare le ambizioni del porto della Spezia. Ne parliamo col presidente Mario Sommariva.

Quali sono le motivazioni che hanno spinto a organizzare questo appuntamento?

"Il titolo dell’iniziativa significa chiaramente che il porto deve essere per il territorio come un astro positivo, una luna buona. Il porto ha bisogno del territorio, così come il territorio ha bisogno del porto, e noi vogliamo indicare le iniziative attraverso le quali il porto della Spezia, in una fase molto difficile dal punto di vista congiunturale e geopolitico, vuole giocare un ruolo da protagonista, rilanciando la propria funzione sia rispetto a questo territorio, sia rispetto all’area geografica di riferimento per i traffici".

A novembre è già tempo di bilanci: come si chiuderà il 2023? Sarà raggiunto il tetto del milione di teus movimentati?

"Ci aspettiamo una flessione superiore al 10%, negli ultimi mesi abbiamo recuperato dopo una buona metà dell’anno molto negativa. L’inizio del 2023 è stato preoccupante. Dovremo saggiungere il dato del milione di teus"

Il convegno sarà caratterizzato da due tavole rotonde incentrate sul ’Sistema Spezia’ e sulla connessione tra porto e retroporto. Quali novità?

"Nella prima saranno analizzati i rapporti, i traffici e le relazioni commerciali del porto. Non è un mistero che Lsct abbia intrapreso un nuova politica commerciale, così come il gruppo Tarros abbia riunito nel golfo le sue filiali nel mediterraneo e intende rafforzare il circuito. La Spezia può assumere un ruolo centrale nelle relazioni mediterranee e in quelle di lungo raggio. Siamo in una fase evolutiva importante, il ’Sistema Spezia’ va rilanciato e rinnovato: è un patrimonio importante che non si deve disperdere ma innovare. Serve una base forte con modalità nuove per affrontare uno scenario diverso dal passato. Il secondo incontro ruota attorno al tema ferroviario: la riqualificazione della Spezia marittima e lo sviluppo di Santo Stefano Magra, che vanno visti come un unico polo ferroviario, sono progetti che puntano a fare del nostro porto l’eccellenza italiana dell’intermodalità ferroviaria. In questo senso sarà importante il confronto con i vertici di Rfi e Mercitalia Logistic. Il retroporto è un asset strategico, perno della Zona logistica semplificata: diventerebbe un’area di attrazione di investimenti".

Che anno sarà il 2024 per il porto spezzino?

"Sarà un anno intenso, denso di investimenti: abbiamo in corso opere pluriennali per 700 milioni di euro, nel 2024 partirà il molo per le crociere, il nuovo molo Ravano di Lsct e l’intervento del Terminal del Golfo, e sarà avviato il dragaggio. Sarà un anno cruciale per portare a compimento il Prp".

Un tema a lei caro è quello della formazione. A che punto è la Casa della formazione portuale?

"É un tema strategico: lo sviluppo dei servizi e delle infrastrututre ha bisogno di lavoro di qualità. Stiamo formalizzando l’acquisizione di un immobile in cui troveranno posto aule e laboratori per la formazione. Sarà un polo che darà risposte concrete alle attività portuali".