Porto, il volano della crescita "Primi in tecnologie green"

Analisi e auspici di Fabio Franceschetti, lavoratore dello scalo

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Fabio Franceschetti lavora nel terminal da ormai 17 anni, preposto della Quayside service, azienda che si occupa della movimentazione su gomma dei contenitori. E’ grato al porto. E tiene, innanzitutto, a dire una cosa. Prego... "Ricordo che ero poco più che maggiorenne quando per la prima volta misi piede nello scalo. Il porto ha accompagnato la mia crescita professionale e sociale. Negli anni ho visto e conosciuto tantissime persone che hanno avuto la mia stessa opportunità".

La convivenza con la città però è complessa...

"Negli anni, per il ruolo che ricopro, ho avuto modo di interfacciarmi con molte realtà che esistono e lavorano in porto; posso affermare che grazie ad investimenti per progetti innovativi anche il porto spezzino è migliorato sia nei volumi produttivi che in chiave di qualità, sicurezza e impatto ambientale".

Il problema dei fumi è battente...

"Esistono norme ed enti preposti a vigilare. Occorre dare loro fiducia. Occorre guardare avanti con approccio green, cogliere e sostenere le opportunità che offre il progresso tecnologico".

Idee?

"Penso al proposito annunciato dal presidente dell’autorità di sistema portuale Mario Sommariva di dotare il porto del sistema innovativo della chiatta dotata di impianti da connettere ai camini delle navi per l’aspirazione dei fumi. Il porto spezzino ha fatto scuola, a livello nazionale, sul piano dell’efficienza, nel rapporto spazi-traffico container. Mi auguro che possa esserlo anche sul piano della configurazione attuabile grazie ai fondi del Pnrr. Tutto ciò in parallelo ad una consapevolezza che deve farsi strada".

Quale?

"Il porto è lavoro, opportunità collettiva e personale. Dobbiamo esserne orgogliosi".