Picco, effetto gruviera coi ’filtraggi’ all’ultimo tuffo

Passino le aste di bandiera (dall’interno cavo) usate a mo’ di sciabola: sono ammesse anche se c’è il rischio di usi impropri. Ma come è stato possibile l’ingresso occulto in campo di materiale pirotecnico? Il nodo è quello dei filtraggi e dei pre-filtraggi. La legge li affida agli steward che, non a caso assumono le funzioni di incaricato di pubblico servizio e sono addestrati al rilevamento degli oggetti proibiti. Alla Polizia il compito di intervenire su richiesta. Le precisazioni sono, su domanda, del capo della Digos Gianluca Cariola che attribuisce all’arrivo all’ultimo tuffo di un gruppo di napoletani la genesi dell’effetto gruviera: troppi e allo stesso momento, alle 12. Motivi di riflessione in vista delle future partite a rischio. Quella fra Spezia e Napoli era classificata a "rischio medio". Questione di dissapori che vengono da lontano e che si sono fatti miccia, in un contesto logistico con le sue criticità: ad esempio, la barriera di separazione fra tifoserie, in curva piscina, facilmente scavalcabile al netto del ’cordone’ garantito dagli stewart dello Spezia.

"Abbiamo sempre apprezzato la disponibilità della società" dice il questore Lilia Fredella che confida nel progress dei buon propositi, magari capaci di fare tesoro dell’esperienza.

Dalla partita al Picco, l’emersione di altri nodi strutturali, come la viabilità obbligata. Tempi maturi per chiedere assist alla Marina? "Difficile anche lumeggiarlo nella contigenza internazionale" sostiene il questore che, intanto, rileva le complessità indotte dai parcheggi per gli ospiti, alle spalle del Montagna, in concessione al Comune dalla Marina. La pausa estiva è appena iniziata. Ma la materia non manca per arrivare alla ripresa del campionato con una città a misura della Serie A, su tutti i fronti. Logistico e ordine pubblico compresi.