"Grande artista, ma pro Putin. Qui non può suonare"

Il caso della pianista bandita da Lerici. "Gesto di sensibilità verso gli ucraini: ha suonato a Mariupol gioiendo per le vittorie russe"

Valentina Lisitsa

Valentina Lisitsa

Lerici (La Spezia), 8 giugno 2023 – “Non c’è solo l’aspetto artistico. Stiamo parlando di una grande artista, dal grandissimo talento, ma che ha suonato a Mariupol gioendo delle vittorie russe. La mia posizione fin da subito era stata chiara: o l’artista chiariva la situazione e ci spiegava di essere contro ogni guerra e che la Russia dovrebbe ritirarsi. Oppure a Lerici, con la guerra in corso, non ci sarebbe stato spazio". Leonardo Paoletti rilancia sul ‘caso Lisitsa’, la celebre pianista nata a Kiev ma filorussa, il cui concerto previsto il 22 luglio nell’ambito del Lerici Music Festival è stato annullato per le posizioni assunte sulla guerra in Ucraina.

All’artista viene imputata non solo la propria simpatia per il Cremlino, ma anche (e soprattutto) l’aver suonato tra le macerie del teatro di Mariupol subito dopo la conquista della città da parte dell’esercito russo. Neppure la lettera inviata dall’associazione culturale Russkaya Idea mina la convinzione del primo cittadino lericino: "Nessuno mette in dubbio che sia una grande artista, ma con tutto il rispetto, con una guerra pendente, ospitarla non rappresenterebbe solo un gesto privo di sensibilità nei confronti della popolazione ucraina, ma offrirebbe anche una lettura sminuente di quello che sta accadendo, con un popolo attaccato. Suonando a Mariupol, con la sua arte è diventata simbolo di una guerra di invasione. Sin da subito avevo invitato gli organizzatori del Festival a non mettere in programma il concerto, ma ero stato rassicurato sul rientro delle polemiche verso la pianista perché la stessa aveva chiarito. Cosa che invece non si è verificata, così ho chiesto di annullare il concerto".

Una polemica che travolge proprio un territorio che negli ultimi anni è entrato nel mirino di molti imprenditori russi, pronti a rilevare le ville vista mare per crearvi il proprio buen retiro. Uno di questi, Leonid Boguslavsky (nato in Russia ma con passaporto canadese) nel 2020 aveva donato mezzo milione di euro al Comune per affrontare l’emergenza Covid. Per Paoletti "sono tutti contro la guerra e contro Putin. Non ce n’è uno che sia favorevole, che dica che in Russia c’è un clima positivo. Boguslavsky ha pubblicamente dichiarato di essere contrario alla guerra, idem altri". Una scelta che il sindaco ha rimarcato anche ieri sui social, attirando su di sé commenti offensivi e insulti. "Che mi insultino, si qualificano da soli. Chi reagisce senza capacità di discernimento, non comprende che questa invasione sta umiliando un grande popolo come quello russo".