MARCO MAGI
Cronaca

Pesce e crostacei venduti sui social: sequestrati 2 quintali senza etichetta

La polizia stradale ferma un furgone e allerta la Asl 5. Proveniva da una pescheria di Napoli con centinaia di migliaia di follower

L'intervento

L'intervento

La Spezia, 24 maggio 2024 – Asl 5 e polizia stradale sequestrano circa 2 quintali di pesce, crostacei e molluschi privi di documentazione destinati all’acquisto da parte di incauti acquirenti adescati sui social e invogliati dalla consegna a domicilio e dal prezzo decisamente basso rispetto a quello di mercato.

Ad operare la struttura complessa di Igiene della produzione commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati di Asl5.

L’indagine è partita dalla richiesta di intervento degli agenti della stradale che hanno fermato all’uscita del casello autostradale di Santo Stefano di Magra un automezzo per un controllo di routine. La pattuglia ha riscontrato l’assenza di documentazione di accompagnamento dei prodotti di pesca trasportati e ha allertato il servizio veterinario dell’Asl 5.

Le derrate ittiche erano in contenitori box di polistirolo pronti per essere ceduti agli acquirenti in luoghi stabiliti in precedenza, lungo un percorso a tappe che attraversava il centro e nord Italia. La merce, dai controlli eseguiti dall’autorità sanitaria intervenuta subito sul posto, proveniva da una pescheria del centro di Napoli il cui titolare risulta essere molto attivo sui social con quasi 500mila follower.

Proprio tramite i social, infatti, il titolare della pescheria pubblicava video e post in cui in maniera molto simpatica ed accattivante promuoveva la merce ed invitava chi lo seguiva da diverse regioni a prenotare i cosiddetti 'box famiglia' ad un prezzo notevolmente appetibile per la tipologia di prodotti in essi contenuti tra cui pesci, crostacei e frutti di mare.

Soprattutto quest’ultimi (mitili, ostriche, vongole e telline) erano alla rinfusa, privi di etichettatura e non confezionati in retine come prevede la normativa a tutela del consumatore che, tra l’altro, impone che questi prodotti, per essere commercializzati, devono essere sottoposti a depurazione e confezionati in appositi stabilimenti chiamati Centri di Spedizione Molluschi.

“Anche le informazioni obbligatorie previste per il pesce dalla normativa, tra cui l’obbligo di indicare la presenza di eventuali allergeni, quali ad esempio i solfiti – spiegano dalla Asl – non erano garantite e fornite in nessuna modalità agli acquirenti, anche perché questa forma di acquisto a distanza, non permette la corretta informazione del consumatore sulla provenienza del pescato, sui trattamenti e sulle modalità di trasporto in regime di temperatura seppure le derrate che i nostri professionisti hanno trovato a bordo del camion si presentavano idoneamente conservate in ghiaccio e trasportate con automezzo refrigerato”. Peccato che la società incaricata del trasporto e delle consegne alla clientela è risultata essere, da successivi controlli d’ufficio, non autorizzata per tale attività del settore alimentare.

L’intero quantitativo, residuo delle precedenti tappe, è stato così posto sotto sequestro dagli addetti al controllo dell’Asl 5 ed il furgone, piombato e sigillato, è stato inviato in vincolo sanitario nel luogo di partenza, a disposizione della Asl competente sul territorio previo accordo con i servizi veterinari campani.