
Scuola
La Spezia, 12 marzo 2016 - HA CONTINUATO a ripetere che i suoi gesti erano stati malintesi dalle bambine. Ma il candore delle loro rivelazioni non ha lasciato spazio ai dubbi nella mente del giudice: Gianluigi Ago, maestro elementare di lungo corso, è stato ritenuto responsabile di una serie di molestie configurate, codice penale alla mano, come violenza sessuale su minori: strusciamenti, massaggi, esercizi ginnici e carezze proibite. Accadde le lezioni alternative all’ora di Religione; i fatti risalgono al 2010-2011 ed ebbero teatro in una scuola cittadina. Ieri è arrivata la sentenza di condanna: 5 anni e 4 mesi di reclusione, interdizioni perpetua dai pubblici uffici - e quindi dall’insegnamento - applicazione della misura di sicurezza del divieto di avvicinamento ai piccoli nell’anno successivo alla conclusione della detenzione in carcere per l’esecuzione della pena, 15mila euro di provvisionale ad ogni parte civile costituita.
Il verdetto è del giudice Mario De Bellis, all’esito del giudizio abbreviato che, con la sola circostanza dell’essere stato richiesto dall’avvovato difensore Fabio Sommovigo, ha comportato lo sconto di un terzo della pena.
Il pm Claudia Merlino, che aveva coordinato l’indagine, aveva chiesto 6 anni di reclusione e il resto. Piena tenuta, dunque, dell’impianto accusatorio cementato dal pm in una lunga requisitoria e dall’interventi dei legali che avevano chiesto e ottenuto la costituzione di parte civile nel processo: gli avvocati Massimo Lombardi, Sabrina Romagnoli, Romina Moggia e Lella Muldedo.
L’ARCHITRAVE era costituito dalle testimonianze delle vittime raccolte, a porte chiuse nella sala ’Specchio riflesso’, appositamente attrezzata dalla Procura per mettere a loro agio i bimbi e consentire al legale dell’indagato di assistere e interagire nell’accertamento con la mediazione del giudice, senza essere visto. Parti offese credibili. Così aveva stabilito la psicologa Jolanda Stevani, consulente del gip. Erano state ascoltate cinque bimbe: tre di origine marocchina, un’italiana e una di origine sudamericana.
Il maestro era deputato a raccoglierle attorno a se, per scelta dei genitori non volevano che le bimbe apprendessero i fondamentali della religione cattolica. Lui avrebbe dovuto insegnare matematica. L’avrà anche fatto. Ma, ad un certo punto, ha deviato. Le bimbe lo hanno capito. Una ha parlato degli strani gesti del maestro ai genitori; questi hanno informato la preside; la dirigente ha presentato la denuncia in Procura. A vagliarla sono stati gli investigatori della speciale sezione della squadra mobile preposta al contrasto dei reati contri i minori. La loro informativa ha convinto il pm che ha istruito il processo, ieri approdato alla sua conclusione. L’avvocato Sommovigo ha annunciato appello alla sentenza. Per lui nessun dubbio: Ago non ha commesso alcun reato a sfondo sessuale.