Patto tra Leonardo e Fincantieri. Un’alleanza sull’underwater. Spezia spera in un ruolo centrale

I due colossi dell’industria della Difesa puntano alla sinergia per diventare leader di settore. Sviluppo congiunto di sistemi di sorveglianza, controllo e protezione di infrastrutture critiche.

Patto tra Leonardo e Fincantieri. Un’alleanza sull’underwater. Spezia spera in un ruolo centrale
Patto tra Leonardo e Fincantieri. Un’alleanza sull’underwater. Spezia spera in un ruolo centrale

Una rete di piattaforme per il controllo e la sorveglianza di infrastrutture critiche subacquee ma anche, nel contempo, l’impegno nella ricerca e nell’innovazione nel cosiddetto ambiente underwater. C’è questo e molto altro - per esempio sinergie e collaborazioni economiche per favorire nuove opportunità industriali anche a livello europeo - nel memorandum siglato qualche giorno fa tra Fincantieri e Leonardo. Un’alleanza stretta ai più alti livelli, presenti i vertici dei due gruppi – gli amministratori delegati delle società, Pierroberto Folgiero (Fincantieri) e Roberto Cingolani (Leonardo) – e ’benedetta’ dal Capo di stato maggiore della Marina Militare, ammiraglio Enrico Credendino. Che si tratti di un importante passo avanti sulla strada dell’alleanza fra i due colossi dell’industria nel comparto Difesa, con importanti implicazioni di tipo produttivo, non ci sono dubbi. La domanda è se e quali saranno le ricadute, anche occupazionali, alla Spezia, dove pure il tema del Polo della subacquea è sul tappeto ormai da mesi, con un progetto che a suo tempo si disse sarebbe decollato in tempi ristretti. Dopo l’annuncio risalente a giugno, a Napoli, da parte dello stesso capo di stato maggiore della Marina non sono più arrivate notizie, come rilevano anche i sindacati, interessati ovviamente a possibili benefici occupazionali. Ma cosa prevede, in particolare, l’accordo siglato a Roma fra Leonardo e Fincantieri? Il protocollo punta allo sviluppo congiunto di una rete di sistemi di sorveglianza, controllo e protezione di infrastrutture critiche – cavi, dorsali di comunicazione e infrastrutture offshore, sistemi di allerta da minacce sottomarine – "per rispondere alle esigenze indicate a livello nazionale e nell’ambito di iniziative europee", come puntualizza il comunicato ufficiale. Non solo. Le società "mirano a preservare e sviluppare le rispettive capacità e competenze per offrire ai potenziali clienti sistemi allo stato dell’arte, prestazioni elevate e competitive". Prevista anche la "valorizzazione della filiera italiana attraverso il supporto di Pmi e start-up che saranno chiamate a contribuire allo sviluppo di tecnologie innovative per lo specifico ambiente e in un’ottica multi-dominio". "La nostra collaborazione con Leonardo, già consolidata attraverso la joint venture Orizzonte Sistemi Navali, si rafforza ulteriormente con questo Memorandum of Understanding nel settore subacqueo – ha dichiarato Pierroberto Folgiero, ad e direttore generale di Fincantieri –. Quest’ultimo rappresenta un universo ricco di opportunità sul quale Fincantieri intende puntare con determinazione: dalla difesa delle infrastrutture critiche sottomarine all’impiego di droni". "Le grandi profondità del mondo subacqueo rappresentano una nuova frontiera, da affrontare con lo sviluppo di una nuova generazione di tecnologie – gli ha fatto eco Roberto Cingolani, omologo di Leonardo –. L’approccio non può che essere multidisciplinare, attraverso la forte sinergia dell’industria nazionale, che può vantare competenze uniche e riconosciute anche a livello internazionale".

Franco Antola