
Il dirigente della squadra mobile spezzina Alessandro Pescara Di Diana ha raggiunto il traguardo della pensione
Il fascino della divisa è una questione di famiglia. Come in un incastro perfetto l’uniforme della polizia di Stato continuerà a essere indossata con spirito di servizio e passione a casa Pescara Di Diana. Neppure il tempo di sistemare i cassetti e organizzare il futuro dopo anni di servizio che già si disegna il nuovo corso in una ideale staffetta tra padre e figlia.
Il babbo Alessandro Pescara Di Diana ha appena raggiunto il traguardo della pensione, la figlia Francesca è stata nominata dirigente della squadra mobile della questura di Aosta, Francesca, commissario capo, proviene dalla questura di Biella dove ha svolto il doppio incarico di capo di gabinetto e dirigente dell’ufficio personale. Ha poi frequentato il corso di formazione per commissari della polizia di Stato alla scuola superiore di polizia. Adesso la nuova avventura coronando un sogno che l’ha accompagnata fin da bambina seguendo l’esempio di papà Alessandro.
Il dottor Pescara Di Diana è un nome legato alla sua città. Sessantenne, commissario capo, ha da poco chiuso la sua lunga esperienza nel corpo della polizia di Stato dirigendo la squadra mobile della questura spezzina. Per 11 anni è stato il responsabile di una sezione della squadra mobile e nel 2017 è diventato responsabile della squadra di polizia giudiziaria in tribunale fino al 2018 quando è stato poi chiamato a assumere l’incarico di vicedirigente della squadra mobile. Laureato in giurisprudenza nella sua carriera in divisa ha partecipato a numerose indagini e operazioni, molte delle quali hanno segnato la cronaca della nostra città.
Ha collaborato negli ultimi mesi della brillante carriera con il nuovo questore Sebastiano Salvo e nel saluto ai colleghi non è mancato un pizzico di commozione, segnale di un legame fortissimo con il ruolo e di profonda stima. Ma la corsa, anche nel senso letterale visto che il dottore è un appassionato di footing, prosegue con un occhio attento e forse qualche consiglio alla figlia Francesca. Al dottor Alessandro un augurio di buona pensione e alla dottoressa Francesca un cordiale in bocca al lupo.
Massimo Merluzzi