
Ha deciso di fare le cose in grande il Comune della Spezia e di farle per il benessere, la formazione e la realizzazione dei suoi giovani. Giovani delle nuove generazioni, ma anche "giovani" che, come ha sottolineato ieri mattina il sindaco della Spezia, fanno ancora parte di questa categoria perché oggi è diventata un segmento i cui limiti di età anagrafica sono ben più estesi. Questo perché purtroppo o per fortuna gli obiettivi, strada facendo, cambiano e devono così essere riformulati. Possibilmente con l’aiuto di istituzioni, associazioni ed enti capaci di permetterlo.
Per questo ieri, nella sala giunta, è stato presentato il "Patto educativo di comunità della Spezia" dal sindaco Pierluigi Peracchini, dal prefetto Maria Luisa Inversini, dagli assessori al lavoro Patrizia Saccone e alle politiche sociali e servizi educativi Lorenzo Brogi, dal direttore del distretto sanitario18 Claudia Di Bernardo, dal presidente di Promostudi Udella Camera di Commercio Marco Casarino, dal dirigente dell’ufficio scolastico Roberto Peccennini e dal direttore di Fondazione Carispezia Vittorio Bracco. E’ il patto educativo di comunità più esteso d’Italia per il numero di istituzioni ed enti coinvolti per sviluppare collaborazioni tra scuola e comunità che permettano la piena realizzazione degli studenti come individui ma anche la valorizzazione del territorio come spazio educativo in ogni momento e per tutte le età.
"Il patto di oggi – spiega Saccone – fa sì che il comune della Spezia crei una rete con più assessori e ben 40 enti coinvolti. Inoltre primo firmatario del progetto è l’ufficio scolastico regionale, un ulteriore modo per sottolineare che la scuola e i ragazzi sono il centro e sostanza collante dell’iniziativa." Tra gli obiettivi anche la prevenzione e il contrasto delle nuove povertà educative, la dispersione scolastica e il disagio giovanile dentro e fuori la scuola: "Attraverso le nostre politiche attive – dice Brogi – dobbiamo formare e affiancare i ragazzi nel loro percorso di vita, perché le istituzioni devono essere presenti e non solo all’interno delle aule ma anche al di fuori, nei contesti ricreativi. Si deve guardare alle piazze, alle strade dove affluiscono i nostri ragazzi e lavorare anche lì per il loro benessere." Perchè la sicurezza rientra trasversalmente nel patto: " E’ nostro dovere – spiega il prefetto – far nascere nei nostri giovani la consapevolezza di diritti e doveri accogliendoli e accompagnandoli in un percorso dall’infanzia alla formazione; affinché diventino cittadini consapevoli e responsabili".
Del resto, sottolinea Claudia Di Bernardo, tutte le azioni di promozione della salute rivolte alla comunità scolastica hanno sempre una ricaduta sulla popolazione in termini di acquisizione di competenze e adozione di stili di vita sani e attivi. Dello stesso parere Roberta Baldi, Asl 5, che evidenzia lo stretto rapporto tra la salute dell’uomo e quella dell’ecosistema nel quale è inserito. Ma in prima linea c’è la scuolai: "Questo patto – assicura Peccenini–- ci vede tutti alleati per la crescita educativa dei ragazzi e questo è importante più che mai in questo periodo di crisi delle agenzie educative tradizionali".
Alma Martina Poggi