A spasso lungo la storia con il Parco delle Mura

Progetto da un milione e mezzo per riqualificare l’area in un percorso da 4 km "L’obiettivo è farlo diventare meta turistica e luogo del cuore per gli spezzini"

Il sindaco Pierluigi Peracchini illustra il Parco delle Mura

Il sindaco Pierluigi Peracchini illustra il Parco delle Mura

La Spezia, 17  ottobre 2021 - Il Parco delle Mura è un progetto da oltre un milione e mezzo di euro finanziato grazie al Fondo Strategico Regionale, nel quale si recuperano e si valorizzano le mura di cinta ottocentesche spezzine, per trasformarle in una meta turistica e in un luogo del cuore per i cittadini. Il percorso si snoda ad arco, quasi continuo, per 4 chilometri, in direzione est-ovest a partire dall’area alle spalle della Cattedrale fino alla Collina di Gaggiola. Il primo tratto, che verrà inaugurato il 23 ottobre, va da piazzale Giovanni XXIII fino a Porta Castellazzo. Approfondiamo l’argomento con il sindaco Pierluigi Peracchini.  

Quali sono i progetti futuri? "È già in corso, e già finanziato – afferma – il recupero del tratto tra Porta Castellazzo e l’intersezione del percorso con la strada sovrastante la galleria ‘Napoleonica’. In questo progetto di completamento è prevista anche la riqualificazione della stazione ex comando Dicat ‘Cappuccini’, nei pressi dell’ex polo universitario, che verrà collegato al Parco delle Mura con un passaggio pedonale attualmente non esistente. Il percorso è stato reso percorribile in sicurezza con un disboscamento e una pulizia mirati, sarà videosorvegliato e illuminato: un parco da vivere h24".  

Come può diventare un volano turistico? "Perché il Parco delle Mura non è fine a se stesso, ma inserito in un progetto più ampio, ‘Spezia Forte’, con un suo brand riconoscibile e uno storytelling che l’accompagna. ‘Spezia Forte’ comprende, infatti, anche la riqualificazione del Parco della Rimembranza che inaugureremo a primavera, l’ex convento delle Clarisse, la galleria antiaerea sotto la scalinata Quintino Sella, il Museo della Guerra Fredda e le fortificazioni. La prima ad essere restaurata è la Batteria Valdilocchi. Una visione di insieme, quindi, del recupero della nostra storia, dal Trecento fino al Novecento, e che attrarrà non solo un turismo storico e di stampo militare, ma anche uno più escursionistico. Vogliamo offrire ai cittadini un’esperienza che vada alla riscoperta della storia della città e, al contempo, l’opportunità di non essere stranieri a casa propria".  

Punti panoramici, tavolini da picnic, panchine. E i parcheggi? "Lungo via dei Colli o vicino all’ingresso delle porte, ad esempio a porta Isolabella. Al percorso, comunque, iniziando pure dalla Cattedrale, si potrà accedere posteggiando l’auto nella zona di piazza Europa".  

C’è un particolare che l’ha colpita? "L’assoluta bellezza della nostra città che si scorge. Vi sono dei punti panoramici che letteralmente mozzano il fiato, scorci che guardano alla nostra città e all’infinito del mare. E poi il fascino dell’illuminazione notturna che valorizza la cinta muraria".  

Quanto è importante in un’era tecnologica come la nostra, riscoprire il passato? "Bisogna coniugare storia e contemporaneità. Per questo puntiamo sull’interattività soprattutto per il rifugio antiaereo vicino la scalinata Quintino Sella, in modo da offrire ai visitatori un’esperienza a 360° di come fosse vivere quei tragici momenti del Novecento. In un discorso più generale, ritengo fondamentale investire sulla cultura e sulla storia della nostra città, proprio perché la memoria e l’identità devono affondare le loro radici nel nostro passato, recuperandole attraverso una riqualificazione di ciò che ci è rimasto. Si tratta di una valorizzazione di tutta la storia spezzina il cui inizio, troppo spesso, viene fatto coincidere con la costruzione dell’Arsenale. Invece, abbiamo una storia tutta indipendente che gli spezzini meritano di conoscere e di cui andare orgogliosi".