Orfani dell’Arsenale Stabilimento off limits per San Giuseppe "Motivi di sicurezza"

Delusione per il mancato ripristino delle visite dopo l’era Covid. Manca il personale necessario per garantire i controlli interni. Sullo sfondo i venti di guerra e i fermenti anarchici per Cospito.

Orfani dell’Arsenale  Stabilimento off limits  per San Giuseppe  "Motivi di sicurezza"

Orfani dell’Arsenale Stabilimento off limits per San Giuseppe "Motivi di sicurezza"

Tornano la fiera di San Giuseppe, l’apertura gratuita dal Museo tecnico navale ma l’Arsenale non apre le porte ai visitatori. Era già successo negli anni scorsi, dal 2020 in avanti, a causa del Covid-19. Questa volta non è l’ultimo tratto della coda della pandemia ad impensierire i vertici locali della Marina Militare ma la mancanza del presupposto necessario a garantire l’accesso in sicurezza allo stabilimento: la carenza numerica del personale preposto ai controlli ai varchi e alla vigilanza dei flussi che, in passato, si spingevano fino alla banchina scali con possibilità di visitare alcuni navi grigie all’ormeggio. Si tratta del personale civile alle dirette dipendenze del Comando Marina Nord: sono sempre meno, esposti a turni oltre l’orario di lavoro. Complice, probabilmente, la rottura delle relazioni sindacali non è stato valutato opportuno chiedere ulteriori sacrifici. "Non siamo stati informati. Avessimo saputo, avremmo valutato le necessità avendo a cuore il valore della festa di San Giuseppe come momento di simbiosi fra Marina e Città. Proprio in un momento in cui, come organizzazioni sindacali, stiamo spingendo per l’auspicata sinergia tra Marina e Comune, chiudere le porte alla popolazione non è un bel segnale" Christian Palladino, coordinatore di Flp.

Anche se nulla trapela dal riserbo, è presumibile che, nel contesto della carenza del personale, a pesare sulla decisione dell’off limits abbiano influito i venti della guerra in Ucraina e gli umori anarchici per il caso-Cospito. Di certo la questione non è stata attenzionata durante il recente incontro tra sindaco Pierluigi Peracchini, assessore ai rapporti con le forze armate Antonio Cimino e sindacati sul futuro dell’Arsenale, tra il rilancio dei lamenti dei secondi sulle mancate assunzioni e l’annuncio, da parte del primo cittadino, dalla volontà di istituire un tavolo per "costruire insieme - come scritto in una nota diffusa - un percorso che parta dal territorio per accompagnare il processo di cambiamento prospettato dal Ministro della Difesa per una massima collaborazione istituzionale". La prospettiva è quellla dell’attuazione del piano Basi Blu: 400 milioni di investimenti in 9 anni. Intanto con le criticità in essere sul fronte dei controlli c’è chi si interroga sui bisogni che si porranno dal 5 all’8 giugno in occasione di Seafuture.

"Se già per la festa di San Giuseppe siamo al punto di non riuscire a fronteggiare la necessità dei controlli ai varchi dell’Arsenale, cosa accadrà in occasione dell’evento che richiamerà alla Spezia personalità e operatori d’alto livello?" si chiede Franco Volpi, segretario regionale della funzione pubblica della Cisl, rilanciando sulla necessità delle assunzioni per fronteggiare i buchi nell’organico del personale preposto ai servizi di vigilanza

Sembra che, in vista dell’evento-vetrina per la promozione delle tecnologie duali vocate alla difesa e al mare, la Marina stia decidendo di dirottare sull’Arsenale personale civile che in quel periodo dell’anno è abitualmente chiamato ad approntare lo stabilimento balneare della Palmaria. "Eppure la location in questione - rileva Palladino - assolve al fine del “benessere del personale civile” mentre il Seafuture no". Intanto la tradizionale messa del vescovo in Arsenale è prevista domani; sarà riservata alle autorità e al personale.

Corrado Ricci