"Ora ridiscutiamo il Masterplan della Palmaria

Reazioni ambientaliste al terremoto giudiziario in Liguria: Legambiente denuncia attinenze ambientali nei casi di corruzione e chiede revisione di accordi per la tutela del territorio, come nel caso dei tombamenti portuali a Genova e dello sfruttamento dei beni della Palmaria.

Fra le reazioni al terremoto giudiziario che ha portato all’arresto – fra gli altri - del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e del suo capo di gabinetto Matteo Cozzani, ci sono quelle del fronte ambientalista. "Per molti capi di imputazione – commentano Stefano Ciafani e Stefano Bigliazzi, rispettivamente presidente nazionale e regionale di Legambiente – sono evidenti le attinenze a problematiche di carattere ambientale e di tutela del territorio, come la questione dei tombamenti portuali a Genova, il consumo di suolo e territorio, le concessioni balneari e gli appalti. Come denunciamo ogni anno nel Rapporto ecomafia, le inchieste sulla corruzione sono spesso intrecciate con le vicende ambientali e gli interessi della criminalità organizzata. Seguiremo da vicino l’andamento di questa inchiesta - concludono - anche attraverso il nostro centro di azione giuridica nazionale e ci riserviamo di prendere tutte le iniziative possibili che attengono ai nostri compiti statutari".

E con riferimento ai rapporti fra l’ex sindaco di Porto Venere Matteo Cozzani e dei due titolari del Grand Hotel del borgo, gli imprenditori Raffaele e Mirco Paletti, coinvolti per utilità all’ex primo cittadino in cambio di agevolazioni nell’esercizio del proprio business, si fa sentire anche la sezione spezzina di Legambiente. "Erano fondate le nostre posizioni contro lo sfruttamento dei beni della Palmaria. Masterplan e accordi con la Difesa da cancellare" sostengono Ciafani e Bigliazzi insieme al presidente del circolo della città Stefano Sarti. "Se quello che è già emerso trovasse conferma, si delineerebbe un modello di sviluppo che espone il territorio e l’ambiente a pericolose evoluzioni. Per questo Legambiente chiede che si ridiscuta tutto e che i beni della Palmaria vengano utilizzati per le finalità del parco, compresa la fruizione accessibile a tutte le categorie. Abbiamo più volte denunciato come strumenti quali il piano del parco ed il puc, fossero asserviti a un utilizzo dell’isola volto a favorire interessi privati e di un turismo per pochi".

C.T.