
Nuova vita per il Matitone Da asilo ad hotel con vista
Là dove oltre 3mila bambini spezzini, dal 1975 al 2016, sono cresciuti in conoscenza e fede per affrontare le sfide della vita ora le porte si spalancano ai turisti. Accade al Matitone, nuova frontiera dell’accoglienza, alle spalle della cattedrale. Anche così cambia la città: diminuiscono le vocazioni religiose, cresce l’offerta a misura di vacanzieri. Le prime, in caduta libera, sono quelle nell’Ordine delle Madri Pie. La seconda è quella sviluppata, in un crescendo di investimenti, da "Allegro Italia" catena alberghiera che si stende da un capo all’altro della penisola e di cui è presidente Piergiorgio Mangialardi, originario di Bari.
Le religiose - dopo essere corse in aiuto dell’Asl 5 nel momento clou della pandemia mettendo a disposizione la struttura per l’isolamento dei convalescenti positivi - continuano così a finanziare le loro missioni in Perù e Madagascar. Il Matitone si fa invece crocevia di 14 posti di lavoro diretti, attrazione turistica ma non solo: il richiamo è anche agli spezzini.
"In alta stagione la proposta è verso chi arriva alla Spezia per trascorrere le vacanze e godere delle bellezze della città, del golfo e delle 5 Terre. Le prenotazioni sono promettenti. Così come si sta rivelando considerevole il flusso di chi viene alla Spezia per lavoro. Ma stiamo crescendo per andare oltre l’offerta alberghiera; abbiamo configurato ristorante e bar per servire pranzi, cene e cocktail al di là degli ospiti delle 43 stanze dell’hotel. Abbiamo interni per la convivialità fruibili a tutti, dagli studenti ai congressisti. Ci sono anche terrazze con splendida vista sul golfo, potenzialità per l’osservazione delle stelle, per concerti e dj set. Fra le sale da attrezzare anche una deputata a mostre per unire cultura a degustazioni" dicono il direttore commerciale Davide Roncalli, originario di Bergamo e la resident manager Debora Bonati, spezzina e specchio dei mutamenti della città: "Diplomata al Da Passano, in passato non riuscivo a trovare un’occupazione in città che fosse nelle mie corde. Ho lavorato per molti anni all’estero nel campo dell’accoglienza alberghiera, soprattutto a Londra, maturando una bella esperienza. Sono felice di metterla ora frutto nella mia terra..." dice. Fra i lavoratori anche un ex alunno dell’asilo. Ha ritrovato i murales realizzati 20-30 anni fa. Belli da vedere anche per i turisti. Costituiscono uno spaccato di memoria e un potenziale richiamo per 3.000 ex frequentatori dell’asilo...
Corrado Ricci