Il magistrato ha concesso il nulla osta per la restituzione del corpo, ma non è stato ancora fissato il funerale di Alessandro Bassi, il dipendente di 60 anni della Lsct tragicamente morto sul lavoro la mattina del 15 dicembre, finendo in mare alla guida dell’auto di servizio (nella foto) alla calata Artom. L’autopsia è stata anticipata alla serata di venerdì dall’anatomopatologo Davide Bedocchi di Genova, che aveva avuto l’incarico dalla procura di svolgere in precedenza lo stesso esame sul corpo di Carlo Solofra deceduto a Sarzana. Ci vorrà tempo per conoscere l’esito, ma da quanto emerge dallo stretto muro di riserbo, parrebbe esclusa l’ipotesi del malore improvviso. Si tratterebbe quindi di un drammatico incidente, provocato dal buio, dalla pioggia e dalla nebbiolina che aveva ridotto la visibilità. E che Bassi si fosse reso conto, troppo tardi, di quanto stava accadendo, lo testimonia l’estremo tentativo di tirare il freno a mano. Gli inquirenti hanno infatti trovato bloccate le ruote posteriori del mezzo ripescato a una profondità di dieci metri.
Ieri pomeriggio il consiglio regionale si è aperto con un minuto di silenzio, chiesto dal presidente Gianmarco Medusei per commemorare Alessandro Bassi. "Le circostanze sono ancora al vaglio degli inquirenti – ha detto il presidente – occorre fare al più presto chiarezza sulle cause dell’incidente". Medusei ha poi aggiunto. "Ci stringiamo all’intera comunità portuale spezzina, sotto choc per quanto accaduto, e alla famiglia. Un’altra vittima va ad aggiungersi all’intollerabile elenco delle morti che funestano il mondo del lavoro. Ma la diffusione e il radicamento della cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro, vero antidoto a questa piaga, non sono un obiettivo irraggiungibile. Per questo non bisogna abbassare la guardia, ma raddoppiare ogni sforzo per non dover piangere altri morti".
M.B.