
Non si placa la polemica sull’asilo statale Lalli di Sarzana per aver annullato la festa del papà ed averla sostituita con quella della famiglia, preannunciando che la stessa decisione sarà adottata il 9 maggio per la festa della mamma. Sulla vicenda hanno preso posizione alcuni genitori contestando la decisione, sostenendo che la scelta era stata adottata senza che loro fossero stati consultati e che alcuni bimbi sarebbero rimasti sconcertati per la festa del papà mancata. Ora arrivano due voci contrastanti.
Da un lato i rappresentanti di classe dei genitori che approvano incondizionatamente la decisione della scuola, dall’altro quella del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Sauro Manucci che "considera sbagliato privare i bimbi della festa della mamma e del papà" e chiede che "la scuola Lalli si ravveda".
I rappresentanti dei genitori che condividono la scelta invece affermano di aver "accolto favorevolmente questa decisione e sostenuto la scelta didattica della scuola di non enfatizzare nell’istituto la festa del papà. Non si trattava come veniva incorrettamente riportato e divulgato di tutelare in primo luogo bambini di genitori separati ma di salvaguardare quei bambini che, per ragioni diverse, non possono godere giornalmente di una figura di riferimento. Riteniamo che la scelta della scuola Lalli sia alla radice profondamente educativa, manifestazione di quanto i valori di inclusione ed empatia diventino in questa struttura pratiche quotidiane". Al contrario di quanto affermano alcuni genitori i rappresentanti di classe ritengono che "la decisione presa non abbia in alcun modo destabilizzato i bambini che godono giornalmente di una figura paterna che può essere festeggiata privatamente ed abbia garantito una giornata più serena ai piccoli alunni che di questa presenza per le più disparate ed insindacabili ragioni raramente o mai possono godere" Infine si augurano per gli stessi motivi che non venga enfatizzata la prossima festa della mamma.
Il consigliere regionale Sauro Mannucci sostiene invece di aver atteso prima di intervenire sperando in un ravvedimento della dirigenza scolastica che "purtroppo non c’è stato". Allora va giù duro: "L’eliminazione della festa del papà e della mamma è un grave attacco alle nostre tradizioni. Le due giornate non hanno alcun che di discriminatorio ma anzi di inclusivo e universalmente riconosciuto, in quanto ognuno di noi è nato da un padre e una madre e questo è un dato di fatto. La giusta pedagogia – prosegue Mannucci – è insegnare ai bambini a comprendere i valori e le figure che li accompagneranno nel corso della loro crescita sociale fisica e psicologica. Le scelte didattiche della Lalli sono incomprensibili per gli adulti figuriamoci per i più piccoli. L’invito è quello di rivedere quanto prima le decisioni prese per festeggiare almeno la festa della mamma".
C.G.