"Nessuno si salva da sé". Integrazione, dialogo etica e trasparenza. Le parole del questore

Ieri nell’edificio di viale Italia l’insediamento di Salvo al posto di Fredella "Qua una squadra motivata e ben organizzata. Faremo il nostro dovere" . E sui fatti di Pisa: "Nessuna recriminazione. Giusto ricucire con la comunità".

"Nessuno si salva da sé". Integrazione, dialogo  etica e trasparenza. Le parole del questore

"Nessuno si salva da sé". Integrazione, dialogo etica e trasparenza. Le parole del questore

di Roberta Della Maggesa

LA SPEZIA

Alpino, ma con lo stemma della Marina militare sulla cravatta blu. Avido lettore di Limes, parla in scioltezza di politiche per l’integrazione dei migranti, di dialogo con il terzo settore, di responsabilità etiche in capo ai committenti e di severi controlli sulla filiera degli appalti come indispensabile contromisura al caporalato. E poi di trasparenza: "La polizia di Stato deve essere un palazzo di vetro, all’interno del quale tutto quello che si fa deve poter essere giudicato e soppesato". Nessuna traccia di recriminazione, ma un eloquio asciutto, senza inutili concessioni alla retorica, improntato semmai al senso di responsabilità e alla dignità del ruolo istituzionale ricoperto.

Si è presentato alla città di Spezia con questo volto il nuovo questore, Sebastiano Salvo, che proprio ieri si è insediato al quarto piano del palazzo di viale Italia, negli stessi uffici che fino a domenica scorsa erano occupati da Lilia Fredella. Tra loro un cordiale scambio di consegne, al riparo da microfoni, taccuini e telecamere, e una chiacchierata per fare il punto su caratteristiche e criticità del territorio. Ligure, 60 anni, genovese di nascita, Salvo arriva da Pisa, la stessa Pisa che a febbraio ha fatto da sfondo alla manifestazione studentesca pro Palestina culminata nel ferimento di alcuni minorenni e nell’apertura di un fascicolo di indagine finalizzato a fare chiarezza sulle cariche mosse dai poliziotti. Lui non si sottrae alle domande: "Ho riflettuto a lungo. In casi di questo genere il questore è l’autorità tecnica e la sua responsabilità è dunque un fatto oggettivo. Ma al di là del merito di quanto accaduto e su cui non mi esprimo, perché ci sono accertamenti in corso, innegabilmente si era creata una frattura con la società civile pisana. Una frattura che era indispensabile ricucire al più presto. La fiducia che i cittadini hanno nei confronti dell’istituzione che rappresento non può assolutamente essere messa in discussione. Io sono un funzionario dello Stato, innamorato della polizia, e cerco di fare il mio lavoro al meglio ovunque sia destinato. Assumo quindi questo incarico con l’entusiasmo di sempre e ringrazio l’amministrazione di avermi ritenuto affidabile al punto da consegnarmi la responsabilità di condurre la Questura di una piazza importante come quella spezzina".

Precisazioni doverose, superate le quali resta la consapevolezza del compito, estremamente impegnativo, alle porte. "Negli uffici di viale Italia – esordisce Salvo – ho trovato un clima positivo. Nonostante innegabili difficoltà, legate ai noti problemi di carenza di organico, i colleghi con i quali mi sono finora interfacciato sono animati da una giusta carica di motivazione. Superato il blocco del turn-over che ha prodotto una stagnazione nell’avvicendamento tanto nei ruoli operativi quanto in quelli dirigenziali, l’iter di reclutamento ha ripreso vigore. E sono certo che anche alla Spezia, forte dell’ottima organizzazione che ho trovato, potrò fare al meglio il mio dovere, che è quello di creare le migliori sinergie interne. Non dimentichiamoci che il questore non è un uomo solo al comando e la collaborazione della squadra è condizione imprescindibile". Sul piatto, i noti ’vulnus’ di un territorio dove la percezione di insicurezza supera spesso le oggettive condizioni di una microcriminalità presente ma non certo pervasiva: le intemperanze di alcune frange di tifoseria, sporadici episodi di ferite inferte al decoro urbano, la rete di piccoli spacciatori. E poi i macrosistemi, da affontare tassativamente in una logica di sistema e di dialogo tra le istituzioni. "Perché nessuno – commenta il nuovo questore – si salva da solo".

Rientra in questa categoria il tema, articolato, della gestione dei flussi migratori. "Indubbiamente una risorsa sulla quale poggia il sistema Paese – dice Salvo –: una verità, quest’ultima, che non può e non deve cancellare la necessità di reprimere e prevenire eventuali fenomeni delinquenziali. La nostra società nel suo complesso ha il dovere di creare le migliori condizioni perché chi arriva qua per lavorare possa integrarsi rapidamente. In questo il nostro ufficio immigrazione ha un ruolo essenziale, soprattutto nel velocizzare i tempi di rilascio di tutta la documentazione, ma altrettanto importante è il canale di dialogo che possiamo e dobbiamo avere con patronati, sindacati, parrocchie, associazioni e terzo settore". Nel saluto di Salvo agli spezzini non poteva mancare un riferimento alla presenza della base navale e dell’industria armiera, obiettivi sensibili nel clima di éscalation che stiamo attraversando: "I questori di tutta Italia sono allertati già da tempo, per lo scenario politico internazionale che si sta delineando e per la concomitante e temporanea posizione leaderistica nell’ambito del G7. Serve una costante attività di monitoraggio, con la parallela attivazione di canali investigativi e di scambi informativi con l’intellingence".