Frascatore a ’La Nazione’ dal 1978. Quando ancora le foto si stampavano

Il ricordo della sua vita professionale. Il funerale oggi alle 15,30 nella chiesa di Nostra Signora della Neve

Mauro e il suo inseparabile Montgomery (foto di Claudio Pistelli)

Mauro e il suo inseparabile Montgomery (foto di Claudio Pistelli)

La Spezia, 8 settembre 2022 - Ricordare Mauro Frascatore, il ’Frasca’, non è facile. Perché si rischia, inevitabilmente, di dimenticarsi qualcosa di importante. E non potrebbe essere diversamente per chi ha avuto il piacere di lavorare con lui per quarant’anni. Senza Mauro, non sarà mai più la stessa cosa. Sembra impossibile non vederlo più entrare dalla porta della redazione. Dovremo farcene una ragione, purtroppo, al giornale.

Il cuore di Mauro ha smesso di battere martedì sera nel reparto di medicina dell’ospedale Sant’Andrea, dove era ricoverato da tredici giorni. Le sue condizioni erano peggiorate a causa di una malattia tremenda, che purtroppo non lascia scampo. Avrebbe compiuto 75 anni ad ottobre, se ne è andato troppo presto. Ha avuto sempre vicini la compagna Daniela, i figli Marco e Alexia, la sorella Cinzia, il ’figlioccio’ David a cui era molto affezionato, i fratelli Claudio e Franco. La famiglia vuole ringraziare, attraverso le pagine del giornale, tutti coloro, e sono stati veramente tanti, che hanno donato un pensiero per Mauro. Oggi è il giorno del funerale, alle ore 15,30 nella chiesa di Nostra Signora della Neve di viale Garibaldi, a cui lui era affezionato, anche se aveva segnato tappe dolorosissime della sua vita.

Mauro era entrato a "La Nazione" nel 1978, quando le foto ancora si stampavano e il digitale non esisteva. In precedenza aveva lavorato alla Labocolor.

Nella sua vita professionale ci sono stati momenti difficili, come quando scoprì che il suo nome era stato inserito nel libro delle Brigate Rosse. Erano gli anni di piombo, non c’era da scherzare. Fu la volta che prese il porto d’armi, anche se uno come lui non aveva bisogno della pistola per farsi rispettare.

Un carattere forte, ma anche dolce e sensibile, a seconda delle circostanze. Autore di battute memorabili, come quando in forza al comando provinciale dei carabinieri c’erano il colonnello Frasca e il maggiore Tore. E Mauro, ridendo, aveva detto loro: "Io sono Frascatore, quindi rappresento tutti e due..."

I suoi ultimi anni erano stati segnati da un immenso dolore, dal quale non si era mai ripreso: la morte dell’adorato figlio Andrea, il cui funerale si era svolto proprio nella stessa chiesa dove oggi familiari e amici daranno l’ultimo saluto a lui.

Una cosa a cui teneva moltissimo, oltre ad essere stato consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, era la nomina che aveva ricevuto a Cavaliere del Lavoro. Pochi sanno, poi, che amava molto tentare la fortuna al ’gratta e vinci’: ne comprava tutti i giorni dall’edicola degli amici Damiano e Cristiano Venti. Vinceva spesso, mai però somme a tanti zeri e quello che gli entrava,lo usava per comprare altri ’grattini’. Aveva anche i suoi numeri fissi al Superenalotto: li giocava sempre, anche quando stava già male. Aveva dato l’incarico al figlio Marco.

Le foto scattate da Mauro Frascatore hanno arricchito anche il libro sulla storia del Festival Jazz della Spezia, curato da Matteo Piazza e Maurizio Cavalli nel 2009, assieme agli altri fotografi Amedeo Clariond, Luca Fregoso, Emanuele Di Matteo e Aldo Venga. Mauro era anche socio onorario di Obiettivo Spezia. "La fotografia, quella vera – aveva detto durante uno degli incontri – è quella che ognuno di noi può osservare in casa di amici, quando, al termine di una lieta serata, mostrano le foto di famiglia: le uniche vere storie incapaci di raccontare bugie".

"Era un professionista della comunicazione – così lo ha ricordato il sindaco Pierluigi Peracchini – ma soprattutto un galantuomo ,conosciuto da tutta la città per la sua ironia così tipicamente spezzina, un po’ ruvida, ma in realtà accogliente con tutti. A nome di tutta la città, esprimo le mie più sincere condoglianze". Marco Casarino, segretario generala della Camera di commercio, ricorda "la battuta sempre pronta, l’ironia, la disponibilità, la passione per il suo lavoro. Per Spezia un’istituzione, per noi una persona speciale che lascia un grande vuoto".

Sì, incolmabile.