Sarzana, la morte di Solofra: malore o incidente, tutte le ipotesi

Il 43enne era uscito con gli amici e aveva passato la serata al Jux Tap. L’autopsia scioglierà i dubbi

Il luogo del ritrovamento e, nel riquadro, Solofra

Il luogo del ritrovamento e, nel riquadro, Solofra

Sarzana (La Spezia), 15 dicembre 2022 - Il corpo era impigliato tra la vegetazione del canale che scorre nella campagna di via Silea, costeggiando l’autostrada prima di perdersi nel Magra. Le speranze di ritrovare vivo Carlo Solofra l’uomo di 43 anni scomparso nella notte di sabato si sono infrante ieri mattina, durante l’ennesimo sopralluogo. Le coordinate ricavate dalla geolocalizzazione tratte dalle immagini satellitari indicavano un’area di poco superiore a un chilometro dal punto in cui Carlo è stato visto per l’ultima volta: la discoteca Jux Tap sull’Aurelia.

Nel luogo del ritrovamento, nei pressi di una cascatella che ha reso difficile il recupero del corpo, gli agenti del commissariato di Sarzana, la squadra anticrimine coordinati dal vice questore Annamaria Ciccariello e i vigili del fuoco erano già passati a piedi il giorno precedente ma è probabile che il corpo fosse stato sommerso dall’acqua che a caduta si fa schiumosa oppure ancora trasportato lentamente dalla corrente.

Dal primo esame effettuato dal medico legale Alessandro Vergelli non sono emerse situazioni ricollegabili a una morte violenta. Non sono infatti presenti ferite da arma da fuoco o da taglio e il fatto che avesse ancora custodito nel cappotto sia il portafoglio che le chiavi di casa fanno escludere un’aggressione a scopo di rapina. Non è stato trovato invece il telefonino che potrebbe fornire più informazioni. Come possa essere finito in un torrente nella zona agricola di Silea è il mistero sul quale stanno indagando i poliziotti che hanno ricevuto la denuncia domenica mattina e da allora si sono prodigati nella ricerca, coinvolgendo vigili del fuoco e Protezione Civile.

Per cercare Carlo sono stati impiegati oltre agli uomini anche il drone e i cani molecolari che però hanno perso le tracce poco dopo l’uscita dalla discoteca. Poi Carlo Solofra potrebbe aver proseguito a piedi ed essere scivolato in uno dei canali di scarico che tagliano la zona per sfociare nel Magra. L’uomo almeno fino alle 3.30 era in discoteca, come ha ricordato un addetto alla vigilanza con il quale ha scambiato qualche parola. Era tranquillo, come del resto lo descrivono i famigliari. Un uomo serio, che aveva scelto dopo l’esperienza a Firenze come cameriere nei ristoranti Golden View e alla trattoria Da Burde di raggiungere la sorella Tania che gestisce una pizzeria a Montemarcello. Aveva un figlio di 22 anni che risiede ancora nel capoluogo toscano con la madre dalla quale Carlo era separato. I rapporti erano ottimi e frequenti quindi si escluderebbe il gesto estremo dettato dallo sconforto. Chi lo ha conosciuto nei 6 mesi trascorsi in città, dove abitava con la madre, ne parla come un uomo tranquillo. Un lavoratore che aveva deciso di seguire la sorella in una dimensione più tranquilla rispetto alla città. Sabato sera aveva deciso di uscire con alcuni amici, già ascoltati dagli investigatori, e dopo aver passeggiato in centro si erano diretti a piedi al Jux Tap passando dal sottopasso ferroviario. A tarda notte la compagnia si era divisa e Carlo è rimasto solo. Dopo due chiacchie re con un addetto alla sicurezza si è incamminato verso la città. Poi la caduta nel torrente. Un incidente, un malore? All’autopsia il compito di stabilire le cause.