Molo crociere, nubi all’orizzonte. Il Tar sospende la gara d'appalto

Braccio di ferro davanti ai giudici tra l’Ati selezionata dall’Authority e la seconda in graduatoria. Nella compagine dei ricorrenti anche la spezzina Agnese Costruzioni. Prima udienza il 10 febbraio

Il progetto per il nuovo molo crociere

Il progetto per il nuovo molo crociere

La Spezia, 2 febbraio 2023 - ​ Sul nuovo molo crociere si addensano le nubi di uno scontro giudiziario. Si consumerà infatti davanti ai giudici del tribunale amministrativo regionale la battaglia sull’aggiudicazione dell’appalto da quasi cinquanta milioni di euro per la realizzazione di un nuovo molo nel primo bacino portuale, dedicato al settore crocieristico. Un intervento atteso da anni, che ha trovato il provvidenziale assist finanziario del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e che rischia ora di incagliarsi nella secca di ricorsi e carte bollate.

Uno scontro che già ieri ha vissuto un primo pronunciamento dei giudici amministrativi genovesi, che hanno decretato la sospensione degli atti di gara con cui l’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale ha assegnato l’appalto all’associazione temporanea di impresa guidata dalla romana Sales, e della quale fanno parte anche le società Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, e l’impresa costruzioni Mentucci Aldo di Senigallia. Il raggruppamento si è aggiudicato la gara con un’offerta di 46.808.448,153 euro (con un ribasso del 5,210%; ndr. ), capace di ottenere dalla commissione un punteggio complessivo di 97,6 su 100. L’esito tuttavia non è stato condiviso dall’altra ati partecipante alla gara, composta dalla genovese Fincosit, dalla R.c.m. costruzioni, e dalla spezzina Agnese Costruzioni, che si sono affidate ai legali Daniela Anselmi, Lorenzo Lentini e Alessio Anselmi e hanno impugnato gli atti di gara al Tar.

Obiettivo, ottenere non solo l’annullamento del decreto con cui il presidente dell’Authority di via del Molo, Mario Sommariva, lo scorso 30 dicembre aveva certificato l’aggiudicazione della gara, ma soprattutto la condanna dell’ente portuale a risarcire il danno attraverso l’aggiudicazione della medesima commessa. Le tre società ricorrenti hanno anche paventato la possibilità di agire, sempre per vie legali, al fine di ottenere un ristoro dei danni per equivalente monetario qualora risultasse impossibile la reintegrazione e il subentro nell’esecuzione dell’appalto. Una vicenda che si preannuncia infuocata e che ha visto i giudici congelare temporaneamente l’iter in attesa di un pronunciamento nel merito del ricorso. Nel decreto depositato ieri, i giudici hanno motivato l’accoglimento dell’istanza di sospensione degli atti "ai fini del divieto di stipulazione del contratto" tra l’Autorità portuale e le aziende vincitrici, anche alla luce del fatto che la prima udienza disponibile per la trattazione del ricorso, individuata dai giudici il 10 febbraio, arriverebbe dopo la scadenza dei termini di legge previsti dal Codice dei contratti pubblici, ovvero i canonici trentacinque giorni dal provvedimento di aggiudicazione dell’appalto trascorsi i quali è possibile stipulare il contratto.

Preminente, secondo i giudici, "la sussistenza di una situazione di estrema gravità e urgenza, che non consente la dilazione neppure fino alla prossima camera di consiglio". Di certo, la vicenda rischia di andare per le lunghe, mettendo a repentaglio il cronoprogramma individuato dall’Autorità di sistema portuale: solo poche settimane fa l’ente di via del Molo, nell’annunciare l’affidamento di tutti gli appalti legati al Pnrr, aveva individuato nel primo trimestre di quest’anno la consegna e l’avvio dei lavori, con durata prevista di 710 giorni. Obiettivo dell’Authority è di avere il molo disponibile nel primo trimestre del 2025.

Matteo Marcello