Mi hai accolto in redazione come farebbe un padre

Mi hai accolto da subito in redazione non come un collega, ma come un amico fraterno. Anzi, come un padre, come più volte ti ho detto in questi due anni insieme. Avevi sempre la risposta alle mie domande e ai miei dubbi, quando si trattava di una domanda sulla vita cittadina di cui conoscevi ogni angolo, ogni centimetro, ogni volto. Così lavorare insieme a te è stato bellissimo e al tempo stesso facile perché eri tu a rendere le cose semplici, anche quando semplici non erano. Mi chiedo ora come sarà andare avanti senza di te, senza averti vicino, senza un amico.