ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Sub morto a 27 anni, la fidanzata: "L'ultimo bacio, poi è scomparso"

Nel racconto della fidanzata di Maurizio Zanello, Irene Baiardi, gli ultimi attimi insieme. Il funerale giovedì a Lerici

Maurizio Zanello

Lerici (La Spezia), 13 luglio 2022 - "Non mi sembra ancora vero. Mauri non era uno sprovveduto". Sono le parole di Irene Baiardi , la fidanzata di Maurizio Zanello all’indomani della tragedia in mare. È stata proprio Irene, lunedì sera, a chiamare i soccorsi quando ha capito che Maurizio ci stava mettendo troppo a rientrare. "Eravamo in barca con il nostro amico Massimo – racconta Irene – era il suo compleanno e la sera lo dovevamo festeggiare. La mattina io e Maurizio siamo andati a fare dei giri per fare il tagliando allo scooter. Poi siamo usciti in barca con Massimo. Io penso che si sia stancato troppo. Prima aveva aiutato due barche a recuperare l’ancora, una era pesante anche, e poi è rimasto incantato dall’acqua, che era veramente strepitosa. Non voleva più risalire. Era il suo giorno libero e l’acqua era talmente bella che lui era entusiasta. Alle 17 è risalito, mi ha dato un bacio, abbiamo fatto alcune foto e poi si è rituffato. Aveva la muta – prosegue Irene – perché stava andando in profondità, e l’acqua sotto è più fredda. Una giornata come tante, un pomeriggio come tanti altri. Nessuno poteva pensare il peggio. Per pranzo avevamo mangiato l’insalata, fatto due chiacchiere, ascoltato musica. Maurizio non era uno sprovveduto, sapeva cosa fare. Non era la prima volta che stava via per un po’ di tempo, e all’inizio non ci siamo preoccupati. Lo faceva spesso, di andare ad ispezionare per così tanto tempo. Ma poi quando abbiamo visto che non arrivava mi sono preoccupata e ho dato l’allarme".

"Non riesco a crederci – aggiunge Irene –. Mauri era una persona attenta, era uno bravo. Appena aveva un minuto libero, che fosse estate o fosse inverno si buttava in mare. Come ho detto forse si è stancato troppo, ha voluto fare troppe cose. L’acqua quel giorno era troppo bella per lui, e quando l’acqua era così Maurizio stava via parecchio, non era una cosa rara. Ho pensato che fosse come tutte le altre volte. Se l’acqua era torbida si tuffava e tornava subito. Sì, ripensandoci adesso probabilmente si è stancato troppo quando ha aiutato le due barche a tagliare le ancore, una era molto profonda. Maurizio aiutava sempre le barche a recuperare l’ancora. Tutte le volte che finiva di recuperare un’ancora e risaliva sulla barca scherzava e diceva – me lo scrivo anche sulla barca che recupero le ancore – per lui era normale".

Una giornata che sembrava come tutte le altre, dunque, un giro in barca con l’amico Massimo, qualche tuffo in mare in attesa di andare a festeggiare il compleanno. Invece no. "Dopo che abbiamo dato l’allarme – aggiunge Irene – pensavo che Maurizio fosse ancora vivo. La cosa terribile è che sono venuta a conoscenza della sua morte dalle testate giornalistiche e molte cose che ho letto mi hanno fatto arrabbiare perché non corrispondono al vero. Maurizio era un ragazzo di 27 anni con un amore per il mare incondizionato e profondo. Nulla nel suo comportamento avrebbe fatto pensare che sarebbe finita così".

E Irene non è la sola a non capacitarsi di come Maurizio, così esperto di apnea e di quel tratto di mare, non abbia potuto far ritorno alla barca. Dopo la notizia della sua scomparsa il profilo Facebook del giovane pescatore si è riempito di messaggi. I messaggi di tutti quegli amici che lo conoscevano e che sapevano della sua passione per il mare, per le immersioni e per la pesca in profondità.

Il funerale del giovane pescatore è fissato per le 15.30 di giovedì nella chiesa di San Francesco a Lerici.