
In 300 alla cena sociale in sostegno di Matteo Busoni
La Spezia, 3 settembre 2021 - Se ci fosse stato spazio per accoglierli tutti sarebbero stati in 600. Ma i posti a sedere da Caran sono 301. E oltre quel numero di prenotazioni il titolare Diego Sommovigo ha dovuto, a malincuore, fare muro. In tanti hanno accolto la sua proposta di una cena di solidarietà per la raccolta di fondi a sostegno di Matteo Busoni, il giovane di 30 anni originario delle Grazie, alle prese con un lento recupero dopo il risveglio dal coma in cui era precipitato a causa di un incidente stradale patito il 27 dicembre a Milano.
Matteo dal 2 febbraio, dopo aver vinto la lotta con la morte all’ospedale Niguarda di Milano, è ricoverato al don Gnocchi, sottoposto a cure e trattamenti per restituirlo alla mobilità "Qui si è svegliato dal coma l’11 febbraio. Recentemente è tornato a muovere i primi passi. Ma il recupero sarà lungo" dice il fisioterapista Cristian Benedetti che accompagna la ripresa di Matteo. L’assist dell’Asl è prossimo al capolinea della dimissione. Matteo tornerà a casa. "Lui ha una grande voglia di rivedere il suo paese, la sua gente..." confida Cristian. Ma ci vorranno risorse per fronteggiare le spese del recupero, proiettato all’obiettivo di mettere in un angolo la sedia a rotelle.
Di qui la cena di solidarietà da Caran: il titolare ha devoluto l’intero incasso a Matteo nella speranza di rivederlo, un domani, a dare il meglio di se nella ristorazione. Matteo infatti, fino alla primavera del 2020, aveva lavorato come come chef de rang nell’hotel stellato Palazzo Parigi di Milano, costretto alla chiusura a causa della pandemia. Rimasto disoccupato, Matteo si era messo a fare il rider, consegnando pizze a domicilio. In sella alla moto, complice la neve, il 27 dicembre, aveva perso il controllo del mezzo. Era caduto a terra, era rimasto immobilizzato ed era finito in coma. Nonostante il casco, le ferite al cranio si erano rivelate gravissime. La sua tempra di lottatore, di ragazzo determinato a centrare gli obiettivi, si è imposta. L’11 febbraio il risveglio accompagnato dagli stimoli delle voci degli amici e dei campioni dell’Inter, la squadra del cuore. La terapia del mantra di incoraggiamento ha dato frutto. Prosegue anche con saluti dal vivo: ogni giorni c’è chi si presenta all’esterno e va ad incrociare lo sguardo di Matteo, alla finestra. Lui contraccambia, coi movimenti del braccio e della mano, sempre più ampi... Corrado Ricci