REDAZIONE LA SPEZIA

Mascherine per finanziare attività sociali

L’attività dell’associazione ’Le Carlotte’ è in pausa a causa della pandemia e le volontarie si sono inventate la nuova iniziativa

Da una porta semi aperta si scorgono diverse mascherine colorate di ogni taglia e fantasia, e questo basta a catturare l’attenzione dei passanti che si imbattono in via Cigala. È la sede dell’associazione culturale “Le Carlotte”, nome scelto per rendere giustizia al noto sarto sarzanese Carlo Costa, messa in piedi dalle sue allieve tre anni fa. L’associazione promuover attività artistiche e culturali, collaborando anche con diversi musei della provincia, e svolge attività di aggregazione per i più piccoli, stimolandone l’apprendimento e lo sviluppo sensoriale attraverso libri tattili costruiti con tessuti antichi. Ma durante il periodo di lockdown, sospesi il laboratori per bimbi, si è riconvertita in una fabbrica di mascherine. "La nostra è un’associazione senza scopo di lucro – ha spiegato la designer e presidente Antonella Veggiotti – ma con la pandemia abbiamo iniziato a fabbricare mascherine a titolo gratuito per diversi enti no profit, come la Pubblica Assistenza. Quando la richiesta è aumentata anche da parte di privati, abbiamo pensato di crearne su commissione e di cederle in cambio di un’offerta. Utilizziamo materiali naturali, come cotone, canapa e bambù, le incidiamo al centro e vi inseriamo un filtro in tnt, un tessuto ipo-allergenico reperibile in farmacia. L’offerta va in una raccolta fondi che ci permetterà, appena sarà possibile, di ripartire con i nostri laboratori artistici e culturali dedicati a bambini di ogni età, ma non solo".

L’esperienza e la socialità stanno alla base del lavoro dell’associazione che da tempo promuove laboratori per far riscoprire il contatto, il dialogo e l’aggregazione a bambini nati nell’era digitale. C’è stata collaborazione anche anche con l’Unione ciechi di Spezia. "I più piccoli rispondono bene e sono realmente coinvolti – ha continuato Veggiotti – quasi stregati da quello che gli raccontiamo. Ci sono libri tattili che stimolano semplicemente il tatto e la vista come quelli dedicati alla fascia 0-3, ma altri come quelli per i bambini in età elementare insegnano anche la storia dell’arte. Questo libro costruito anche con stoffe del ‘400 e dedicato a Leonardo da Vinci spiega, in maniera semplice ma efficace, le caratteristiche della sua epoca. Dai colori che esistevano, alle acconciature delle dame erano sino ai cibi che si mangiavano, con cennio sulla sua vita e sulle invenzioni più note. Toccare e sperimentare per imparare, questo è il nostro motto e ci pare che funzioni". Ma toccare non è utile sono ai bambini e “Le Carlotte” hanno messo in piedi laboratori e sperimentato a tecniche sartoriali per non vedenti lo sanno bene. "All’inizio non sapevamo bene come fare – ha aggiunto la segretaria Daniele Baumgarten – creavamo pagine troppo grosse, poi con il tempo abbiamo capito le misure e fino a pochi mesi fa utilizzavamo i percorsi al buio. Con tecniche sartoriali differenti riproducevamo lo stesso soggetto su dieci pagine, persone bendate, non vedenti e ipovedenti ci dicevano quale era il soggetto rappresentato e quale riproduzione esprimeva al meglio quel concetto, poi lavoravamo insieme per svilupparlo ulteriormente. Speriamo di poter tornare presto ai nostri laboratori e a collaborare con le realtà museali, fra cui il museo dei sigilli di Spezia".

Elena Sacchelli